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31 luglio 2011

Gli Stati non esistono e il progresso è regresso


Gli Stati non esistono, sono solo il prodotto della nostra tanto decantata intelligenza.

In natura esistono i continenti, ma non pezzi di territorio con un determinato nome e bandiera, non esistono nomi in natura, anche le piante e i monti a cui siamo abituati affibiare dei nomi, in realtà non ne hanno, perchè esistono indipendentemente da noi.

Fossimo degli alieni che vagano per l'Universo, ci soffermeremo a guardare con stupore la Terra perchè se da fuori risulta essere un pianeta come ce ne possono essere tanti altri, avvicinandosi si vedono solo divisioni, barriere, confini, miliardi di persone costrette a vivere da schiavi per sopravvivere, anche questo è contro natura.

Gli Stati servono per governare, per comandare vaste popolazioni meglio su vasti territori, per assoggettarle ad un sistema, per imprigionarle in questo e fare in modo che questo possa perpetuarsi con l'avvenire delle nuove generazioni.
Senza Stati non saremmo vittime dell'economia che comanda le nostre vite, infatti ora siamo tutti preoccupati per la crisi economia, per il default di vari Stati, potenti e non. Niente e nessuno può fregarsene dell'economia, ogni nostra azione è dettata da questa nuova religione. Non si lavora per vivere, per mantenersi vivi e neanche si lavora per avere autonomia e dignità, ma si lavora per mandare avanti l'economia, come se il giorno in cui questa crollasse, la nostra condizione esistenziale, già mostruosamente intaccata - quanti morti sul lavoro! Quanti morti per le strade! Quanti morti per le guerre! Tutte cose create dai nostri Stati e dall'Economia! -, peggiorasse senza lasciarci più alcuno scampo.

Pensateci bene: abbiamo vissuto per millenni dentro le grotte, in mezzo alla natura più selvaggia, paurosa e indomabile e siamo sopravvissuti. Perchè mai dovremmo avere paura di perdere il lavoro e la casa?
Di non trovare più sotto casa una bibita che ci distrugge il fegato o un'auto con la quale un nostro amico s'è spappolato l'altra sera? E, a parte questi fatti truci, anche la vita quando scorre senza pericoli, in questo sistema viene in realtà meno, infatti non ha senso dover stare sempre a sentire gli altri attraverso giornali, radio, dibattiti tv, comizi, film e tanto altro ancora, ovvero in una condizione di passività assoluta, così come non ha senso doversi alzare in orari stabiliti da altri senza poter minimamente decidere neanche una regola che sia una! Tutti venerano la scuola, ma cosa cambia fra scuola pubblica e privata se entrambe impongono ai bambini e ai ragazzi la distruzione della loro fantasia, il rispetto dei capi e regole da lager nazista?


Tutti quelli che ci danno ordini, in natura, non potrebbero farlo se non nel caso fossero davvero i più bravi, i più forti, i più intelligenti, i più saggi, ma non potrebbero comunque comandare a pensarci bene, perchè ognuno deve badare alla propria vita e per fare ciò non può che allearsi col prossimo, a differenza del nostro sistema in cui c'è sempre la figura del capo in ogni ambito, per il semplice motivo che si vive e si lavora per incrementare il proprio patrimonio, non per tenersi in vita. Se il problema fosse la sopravvivenza ci sarebbe unità, invece l'unico nostro problema è il patrimonio, il denaro, il capitale ed è questo che ci tiene separati, tutti ligi nel contare i soldini e tramite questi sentirsi migliori o peggiori degli altri. Ma se siamo tutti uguali con gli stessi bisogno e stesso destino!

Probabilmente nel futuro gli Stati scompariranno e le più grandi multinazionali si spartiranno il mondo e tutti quanti, anzichè lavorare anche per il Pil di un certo Paese, lavoreremo per il profitto di quella megaditta e basta (questo perchè se gli Stati vanno in default, ciò non avviene per le multinazionali).
Praticamente non cambierà nulla, infatti i politici e gli Stati sono figure che intermediano fra le due parti e, dato che chi ha più soldi e mantiene il sistema viene maggiormente rispettato, 9 volte su 10 la ragione viene data ai datori di lavoro, infatti nessun politico ha mai osato proporre giornate composte da sole 3 ore di lavoro. Tutti d'accordo con le 8, magari anche 10, poi si arriverà a 12 in nome della crisi economia e si tornerà a 20 da veri schiavi. Non c'è nessun politico che vuole liberare gli operai e tutti i vari dipendenti dalle loro catene, perchè vedono questa società come la migliore, a furia di viverci dentro la reputano normalissima e reputare una certa cosa come normale serve per non cambiarla mai.

Normale è lavorare la terra per ricavarne del cibo, normale è costruirsi un tetto, non produrre schifezze come l'alcool o case da vendere con un prezzo da faraonica piramide!

I primitivi e gli animali sono molto più civili di noi (anche se civile deriva da civiltà e in questo non è certo da prendere come esempio la nostra) perchè, anche se è vero che si mangiano vicendevolmente, è anche vero che lo stesso facciamo noi con le armi e non per mangiare, ma ad esempio solo perchè si indossano abiti e si pensano cose diverse, come ad esempio il voler cacciare un despota, un tiranno perchè annulla la vita di milioni di persone. Ecco, secondo il nostro sistema gerarchico che non può che creare dittature, chi non accetta di sottomettersi di fronte ad un proprio simile, deve morire!

La nostra intelligenza ha prodotto divisioni sia tramite gli Stati, sia nel momento stesso in cui abbiamo potuto elaborare pensieri, concetti, idee:
se il fine è sopravvivere
, o ci si mangia a vicenda o ci si unisce per cercare altre specie da cacciare; se il fine è comandare, perchè si reputa sè stessi e le proprie idee superiori, si ucciderà o si schiavizzerà il più vasto numero di propri simili, cosa che poi porterà benefici al capo sottoforma di suppellettili prima e di danaro poi.

«Lavorare con lentezza senza fare alcuno sforzo, / chi è veloce si fa male e finisce in ospedale, / in ospedale non c'è posto e si può morire presto»

(Enzo Del Re)



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ammettiamolo, i nostri antenati avevano coraggio cioè quello che a noi manca

Danx ha detto...

Sì, loro vivevano!
Noi facciamo finta..siamo dei pupazzetti in un mondo di plastica!