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27 dicembre 2011

La politica è noiosa

Inutilità, schiavitù, depressione, ci sono vari termini che possono descrivere la politica per come la vedo io.

Già svariate volte ho detto che la politica bada più ai numeri che ai diritti (alla vita in generale, anzi), difatti, specie in questi ultimi anni, si è legiferato per colpire il prossimo anche se innocente fino a prova contraria: vanno in carcere o nei CIE (o come diavolo si chiamano) gli immigrati che arrivano da zone sottosviluppate se non di guerra che, come unica colpa, hanno quella di entrare in Europa che, in nome della libertà che sbandiera sempre, li imprigiona anche se dolcemente (mah), oltre a stringere mani piene di sangue dei dittatori per portare a termine affari milionari/miliardari. Quindi gli Stati sono due volte criminali.
Le leggi firmate da Fini, Giovanardi, Bossi e altra gentaglia sono veramente vomiteli.

Per quanto riguarda i numeri, i ministri tipo Sacconi hanno pensato ai conti delle aziende cercando di renderle contente coi licenziamenti facili, oltre che con lo stagismo e precariato selvaggio (Treu).
"Licenziare per assumere" is the way, come già diceva Carcarlo Pravettoni.
Col passare degli anni, il debito pubblico s'è innalzato vorticosamente, allora ecco le necessarie manovre economiche che sembrano portare armonia nei conti statali, come se coi conti in ordine si distribuisse felicità, ma, guarda caso, milioni di persone ogni volta si lamentano perchè colpite in modo più o meno duro.
I politici/tecnici, però, sono sicuri delle loro idee perchè i numeri parlano chiaro, sono dalla loro parte, perchè finchè vedono che alla gente colpita qualcosa rimane ancora, significa che va tutto bene. Purtroppo non vedono dove abitiamo, come viviamo, cosa facciamo e in che modo, ecc.

Il badare ai numeri equivale al dare un'occhiata superficiale. Non si può condannare (alla povertà?, all'infelicità?, o altro) un numero più o meno vasto di persone, perchè il risultato dev'essere quello preposto e lo si deve ottenere nel più breve tempo possibile.

Ci vorrebbero dei tecnici. Ce li abbiamo? Dicono di sì, ma invece la risposta è no (difatti son tutti cattolici, che però, in quanto a tecnica di dominio, repressione e opressione la sanno lunga, e anche a far di conto son bravi), perchè se fossero dei tecnici, ad esempio, non avrebbero rimesso l'ICI (ora IMU) basandosi solo sulla grandezza delle abitazioni, ma anche sui redditi.
Oltre a far tornare i conti, da meri ragionieri, dovrebbero usare un po' di umanismo.
Noiosa, leggo sui giornali che si riparla di legge elettorale.

I politici parlano o di soldi o di leggi illiberali o di tecnica politica.

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