POLITICA.
Dal Corriere della Sera di lunedì 19 dicembre 2011, "La vita a ostacoli dei precari":
"[..] Paradosso incredibile: con i contributi dei parasubordinati (chi, cioè, non ha un contratto a tempo indeterminato, ndb) si tappano i buchi di categorie che ricevono pensioni d'oro, ma che non ce la farebbero soltanto con i loro versamenti. Un'assurda solidarietà al contrario. I poveri precari che mantengono i ricchi pensionati ipergarantiti."
E, come se non bastasse, piccolo dato sul famoso risparmio degli italiani, tanto caro a Silvio:
"Mentre nel 1995 una famiglia italiana poteva ancora mettere da parte il 22% delle proprie entrate, nel 2011 quella fetta di reddito accantonato si è ridotta all'11,5%."
Contiamo ora il totaledei precari, disoccupati, licenziati, insomma quelle persone in età da lavoro che per un motivo o per altro non lavorano o vengono sfruttate:
"Il totale è impressionante. Si tratta di un numero di italiani forse più vicino ai 9 che agli 8 milioni. Paragonabile, per capirci, alla popolazione dell'intera Svezia."
Numero, però, inferiore al numero di computer il cui sportellino per cd-rom si apre da solo :P
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