Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

25 novembre 2010

Domanda fastidiosa

Ma gli studenti occidentali che pretendono sempre più welfare e bei posti di lavoro, e che pensano che il futuro debba per forza offrire sempre più comfort e garanzie (quando per millenni abbiamo vissuto tutti in indigenza o in una rispettosa povertà, ma in comunità e non in piccoli nuclei isolati come ora), non è che in realtà pensano più alla loro pancia, non è che ciò che affiora sia del mero egoismo spacciato per altruismo ed elargizione di diritti universali, egoismo che, come si evince dalla scritta "Ricerca = più sviluppo", serve a questa società distruttiva per mandarla avanti?

Non mi sembra gente che voglia cambiare la società, ma trarne dei vantaggi (forse non è il termine esatto, ma può rendere l'idea della loro ribellione, non rivoluzione) non si sa quanto buoni ed utili, infatti se prima accusano l'Occidente di sfruttare il mondo, dopo però non vogliono rinunciare ai soldi realizzati da questo, compresi gli Stati, in modo indiscriminato per fare una vita agiata alla faccia dei "loro fratelli del secondo e terzo mondo".

Tutti sono e siamo influenzati dall'ambiente nel quale siamo nati e cresciuti, infatti per tutti quanti noi sarebbe impossibile cambiare stile di vita, cercare un Paese con un'altra società, perchè abituati troppo bene.

A parole c'è grande solidarietà, però nessuno vuole rinunciare a qualcosa.
E nel caso ci sia, si vuole forse che tutti vivano come noi? Il mondo perirebbe in fretta!

5 commenti:

Unknown ha detto...

Confermo, è una domanda fastidiosa. E sinceramente non capisco dove voglia andare a parare. Mi pare un po' qualunquista il discorso "sì ma sono buoni tutti a protestare per motivi loro".

Così dovrebbero rinunciare ai soldi realizzati dall'Occidente? E allora che facciamo, tutti i lavoratori italiani devono licenziarsi in massa?

Boh, non capisco proprio. Questi vanno contro una riforma che sbranerà la già agonizzante istruzione pubblica, e tu parli di rinunciare a qualcosa? Boh, non capisco...

Anonimo ha detto...

Io sono uno studente e francamente vorrei un futuro migliore per me ma anhe per gli altri.

Danx ha detto...

Il presente è già migliore rispetto a quello dei nostri nonni e di tutti i nostri avi, lamentarsi ogni anno mi sembra veramente assurdo e quasi irrispettoso.
Quando scendi in piazza lo fai per te, mica per il resto del mondo che se vivesse come noi accadrebbe fine del..mondo! Viviamo nell'industrializzazione di massa da poco più di 100 anni e non si arriverà ai 1000 secondo me, siccome già ora ne vediamo i limiti.

Sì, dovremmo rinunciare perchè ne vogliamo sempre di più di welfare, di soldi, di merci e facendo così distruggiamo il pianeta nel quale vivono anche i "nostri fratelli poveri" che poveri non sarebbe se non invadessimo i loro Paesi per sottrargli le risorse facendoli ammazzare uno contro l'altro.

Per me l'uomo è il virus del mondo, soprattutto da quando è divenuto cosi intelligente da costruire ogni cosa a tutto spiano.

Questi studenti non vogliono affatto cambiare le cose, ma vivere meglio di come han vissuto i loro padri egoisti e menefreghisti.
D'altronde sono e siamo gli uomini bianchi che hanno conquistato il mondo distruggendo anche l'umanità o no?

Anonimo ha detto...

Io manifesto anhe per chi verrà dopo di me. Manifestiamo perchè questa legge fa schifo e ci ammazza le residue speranze per il futuro. NOn puoi privatizzare l'università. Non puoi.

Danx ha detto...

Non sarebbe male un ingresso delle aziende nell'istruzione, siccome a scuola e all'univ. ci si istruisce per trovare lavoro (o no??), in questo modo i giovani studenti potrebbero trovare impiego molto più facilmente e con un sapere e saper fare migliore di quello attuale!
Inoltre il welfare è molto costoso e dobbiamo ridurre il debito pubblico.
Di scuole e università siamo pieni e nessuno le vuole buttare giù (tranne alcune costruzioni crollano da sè..).
Cmq la Gelmini che parla di meritocrazia e stop alle parentopoli dei baroni, senza dire di aver preso la laurea a Reggio C. anzichè nella sua città (Brescia) e senza spiegarci i suoi meriti per essere lì (parentela col prete?) è FE NO ME NA LE.