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21 dicembre 2010

Tra studenti e cristiani

Mi ha sempre fatto un certo effetto, vomitevole a dire la verità, la gente che si sente sicura di ciò che esprime solo perchè al suo fianco ha tutto il resto della popolazione.

In questi giorni non si può non parlare di "lotta studentesca" e del "santo natale" ed è facile, per me, notare quanto siano simili studenti e cristiani, infatti entrambi credono a ciò che gli viene detto fin dalla più tenera età: i primi credono che potranno lavorare solo con diplomi e lauree, sapendo maneggiare un computer e imparando lingue straniere (per poi parlare con termini aziendali o, peggio, non avendo nulla da dire), ma mi chiedo se questa può essere definita intelligenza. Uno studente non è altro che un vaso che viene riempito non come vuole lui, ma come vuole la società, anzi il sistema; i secondi, i cristiani quindi, sono convinti che il 25 dicembre di 2010 anni fa sia nato un essere umano con doti sovrannaturali la cui madre è vergine (e il marito inutile) e fa niente se prima di lui il 25 dicembre si festeggiassero altre cose, persone, miti, culti: li hanno tolti, cancellati con questo nuovo idolo ed ecco cge tutta la massa ci crede allegra. L'importante è stare allegri senza pensare, lo Zeligeist (Zelig + Zeitgeist) della storia dell'umanità.

Ora va di moda stare dalla parte della gente che protesta perchè sono tutti dei poveri sfruttati senza futuro.
Aspettate un attimo, ma lo sapete o fate finta di nulla, che mai prima d'ora ci sono state così tante università in Italia?
Il problema non sono i tagli, no, anche perchè ben prima del duo Berlusconi+Gelmini i dipendenti pubblici non prendevano lingotti d'oro, ma il problema è l'elevatissimo numero di diplomati e laureati: più ce ne saranno, più si faticherà a trovare un bel lavoro, ma l'importante è lavorare per avere un tetto e un piatto di pasta, no?
E se ciò non è vero, allora ammettete di essere lì in strada, in piazza a protestare urlando sguaiatamente solo perchè volete fare un bel lavoro per fare di conseguenza una bella vita nel lusso che a parole disprezzate.

Ma che rispetto potranno mai avere parte di queste persone per i nostri avi che 50-60 anni fa, altro che tagli all'università, stavano in trincea? Loro avevano un futuro? Ma la sanno la storia dell'umanità? Io sì e quindi penso di essere ben fortunato di essere nato in questo periodo.
C'è la crisi economica? Abbiamo un fortissimo debito pubblico? Lo Stato italiano deve tagliare il welfare? Sì, certo che sì, allora accontentiamoci dei 1.000 euro al mese e non sognamo l'estero siccome se è vero che negli USA si può prendere il triplo al mese, è anche vero che per pagarti le visite mediche devi fare un mutuo, che non ci sono tutti i sindacati che abbiamo noi, che la gente gira con le armi in tasca e che in Germania, Danimarca, Norvegia e Svezia il costo della vita è maggiore del nostro.
Purtroppo la gente sembra, materialmente, non accontentarsi mai, perchè alla fine non conta il sapere (per sapere non c'è bisogno alcuno di andare all'università!), ma ciò che si può ottenere con quel pezzo di carta. Chi protesta, chi vuole più soldi, semplicemente è una mattonella che tiene su questo sistema fondato sulla proprietà privata, non certo sulla comunità.

I cristiani sono persone stupende, sempre intente a lodarsi per avere avuto la fortuna di apprendere la verità.
Peccato non si fermino mai un istante a pensare, ad esempio, a quei miliardi di esseri umani che vissuti prima del Cristianesimo, o durante ma credendo in altre religioni, bruceranno all'Inferno!
Cristiano deriva da Cristo, il Messia, più semplicemente Gesù, una specie di rivoluzionario che non ha rivoluzionato niente, siccome possiamo notare come i cristiani siano assetati di potere e di denaro: Gesù diceva agli altri di seguirlo spogliandosi della proprietà privata, cosa che invece è la prima preoccupazione dei cristiani, di tutti quanti, e natale è la festività idonea per comprenderlo, natale è la festa del capitalismo che guarda caso, fa "felici" solo i bambini ricchi. Felici tra virgolette siccome saranno gli incontentabili ragazzi e adulti di domani sempre insoddisfatti perchè, che sfiga, il loro orologio costa 1.000 Euro mentre loro sognavano di indossare quello da 1.800!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Su una cosa devo darti ragione: per essere acculturati non bastano la scuola e l'università. IN effetti ci sono laureati che sono perfette teste di cazzo e persone come la buonanima di mio nonno che non aveva manco la licenza elementare ma una cultura sterminata!
L'università deve essere di supporto per la formazione professionale (in parte anche la scuola) ma in Italia purtroppo non è spesso così

Danx ha detto...

Bisogna dirlo "chiaro e tondo": si vuole il pezzo di carta per il lavoro e la cultura di cui cianciano è quella legata alla futura professione e il loro sapere fa parte della frase "sapere è potere", non "sapere è felicità".

Anonimo ha detto...

http://canali.kataweb.it/kataweb-guardaconme/2010/12/20/il-vero-volto-di-ges/?ref=HRSN-1&photo=8