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5 settembre 2017

IL DRAMMA DEI 30 ANNI

Ragazzi mi è venuta l'ansia.

E no, non ho appena compiuto 30 anni, infatti ce li ho già da un bel po' di tempo.

Il problema è che fino a poco tempo fa non me ne curavo. Adesso invece vedo i miei coetanei vecchi. Un mio amico ha perso praticamente tutti i capelli, ma tipo nel giro di un anno. Ad un altro è venuta la barba brizzolata. Un riccone australiano nato anche lui negli anni '80, dà consigli ai giovani. Come se lui (e io con lui) fosse vecchio! Terribile, mi son venuti i sudori freddi.

Una tizia, di 32 anni, che ha da poco scritto a La Repubblica (per una questione razziale, nel senso che lei italiana è fidanzata con un africano, ecc.), dice che insegna in una scuola agli adulti, suoi coetanei.

Sì, ok, i trentenni non sono bambini, ma adulti.. oddio, davvero, sono adulti e io sono adulto???

Io gli adulti non li sopporto e non voglio diventare come loro, e anche se riuscissi a non diventarlo, non vorrei mai essere equiparato a loro!

Mi sta sulle palle il loro attaccamento alla proprietà, alla famiglia, ai soldi (sono tutti dei grandi risparmiatori, per poi improvvisamente scialacquare il gruzzoletto in stronzate come tv, viaggi, auto, per non parlare di cene, sigarette, gratta e vinci, vino, ecc.), il loro dover essere costantemente aggiornati tramite il TG1 o il TG5 da buoni vecchi democristiani, il dover essere puntuali e ligi in ufficio (quando magari a scuola erano degli scavezzacollo!), perchè vivendo senza i genitori devono fare buon viso a cattivo gioco con la paura di non avere più nè pane nè un tetto (e figurarsi delle tette, quelle non piombano mai sulle facce dei poveracci, a meno che tu non sia un bel negrone: avete visto quanti africani stanno con delle italiane??? Con queste che dicono che non importa se sono poveri, ecc., poi però a noi poveri italiani manco ci salutano ste baldracche!!!).

Insomma, il mondo degli adulti è utilitaristico se così si può dire, molto materialistico.
Non ci sono sogni, non c'è poesia. E' tutto un inseguire il sogno del PIL e del benessere materiale/economico.

IO NON VOGLIO CRESCERE, ANDATE A FARVI FOTTERE!

E lo dico con la massima sincerità. A me vengono i brividi (di gioia) quando penso alle emozioni giovanili. Sogno di innamorarmi, di vincere competizioni, di trovare amici con cui uscire ogni giorno e fare qualsiasi cazzatella (invece no, tutti in ufficio a fare gli zombie!), mentre 9 miei coetanei su 10 pensano a come guadagnare soldi e a come spenderli: non parlano di esperienze, ma di risparmio o spesa o investimento. Dove vedete la vita in un investimento? Vedete la vita in un giacca e cravatta?

Io vedo la morte, una vita senza futuro, perché il futuro è anche imprevedibilità e speranza di trovare sempre qualcosa di nuovo e bello. Voi vedere queste cose in un lavoro fisso in banca?

Per fortuna un fottio di gente pensa che io ne abbia 25. A volte anche meno. Ogni tanto, però, c'è chi mi dà del "lei", del "signore". Fa piacere, ma a chi ragiona in una certa maniera. A me spaventa non per un discorso anagrafico (se non fosse per il prossimo, non penserai mai alla mia età, infatti la mia mente e il mio fisico sono praticamente identici a 10 anni fa, pur con fisiologici alti e bassi), del tempo che passa (beh, un po' sì), ma più che altro per l'aspetto psicologico di cui prima: un signore non ha più sogni, ma è contento della sua realtà che non deve mutare.

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