Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

26 febbraio 2012

Tutti si lamentano

Fino a poco tempo fa, si parlava di crisi ambientale, ora invece si parla sempre e solo di crisi economica, cosicchè non solo la prima viene messa in disparte, ma si fa di tutto per incrementare questa crisi, infatti tutta la gente è preoccupata per i propri soldi, per il famigerato "calo dei consumi", ma così facendo, non fa altro che ragionare in barba al primo problema.
Molti (o tutti?) parlano di speranza, speriamo di uscire dalla crisi, speriamo che i nostri giovani che studiano tanto ce la facciano, ma farcela in cosa? Nell'ottenere un noioso e borioso posto di lavoro per consumare avidamente?

E' questa la vita? Consumare o morire? Ovvio che se non si consuma del cibo si muore, ma la gente non si riferisce tanto al cibo, quanto ad ogni altra cosa acquistabile che un tempo acquistava a man bassa (o quasi, dico quasi visto che ogni 2-3 anni c'è sempre stata una crisi di cui tutti si lamentavano, praticamente ora la gente dovrebbe girare in mutande con auto che si muovono a pedali e aventi al posto delle ruote, dei macigni di pietra). Che vita è se non si può più entrare in un negozio e riempirsi di giacche e scarpe? E' questo il problema della gente. Gente secondo cui, senza queste cose, non si vive più, la speranza è legata alle aspettative di consumo.
Poi, certamente, svariati sono i lavoratori che per colpa di questa crisi economica guadagnano meno di quello che dovrebbero e che davvero devono stringere la cinghia, ma se si lamentassero soltanto loro non scriverei questo post, invece sono i borghesi che vivono per mostrarsi alla moda, da veri pecoroni subumani, che si lamentano, ma in realtà li vedi sereni, semplicemente, da veri pecoroni, stanno recitando la parte scritta per loro dai tecnocrati.

La crisi è del vostro cervello!

Nessun commento: