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11 ottobre 2012

Con l'auto piccola sembriamo poveri

Ognuno di noi vive per sè o al massimo per la propria famiglia che non è altro che una sua proprietà privata (ovviamente nel caso fossimo il marito/padre di turno).

Ciò che ne consegue è il guardare alla società non come ad un'amica (si sta assieme, si accettano le regole, ecc.) o nemica (si disprezzano le masse, il pecorismo, le convenzioni, le leggi ideate da pochi che stanno in alto e si divertono a comandare, ecc.), ma come un capo a cui ubbidire per farsi accettare.

Il caso emblematico e altamente rappresentativo di questa degenerazione comportamentale (?) ci viene dalle automobili, non tanto in quanto tali, ma dal perchè certe vengono acquistate.
Moltissime persone, e chissà quante ne conoscete che s-ragionano così, inizialmente acquistano ciò che possono permettersi, per poi, nel corso degli anni facendo magari carriera, acquistarne di sempre più grandi, anche quando la comodità è ormai un fatto assoldato, infatti mi capita di sentire gente affermare:

"Ma se vendiamo questa e compriamo quella che è più piccola, che figura ci facciamo? Poi pensano che ci siamo impoveriti!"


Questa è una frase molto diffusa, provate a contraddirmi, e racchiude la schiavitù mentale che ho menzionato prima:
per colpa degli altri non possiamo comprare ciò che ci piace e ci serve, o che ci possiamo permettere (la schiavitù mentale purtroppo poi diventa generale), e tutto perchè dobbiamo badare alla nostra patetica proprietà privata, come se la ricchezza esposta (o la finta ricchezza testimoniata da un'auto popolare prodotta in milioni di esemplari) sia un testimone del nostro benessere psicofisico.

Come potete vedere/immaginare, le nostre proprietà private non solo limitano le nostre scelte indirizzandole, guarda caso, verso ciò che costa di più (o che va di moda e molto spesso le due cose sono combinate, giusto per renderci schiavi anche del lavoro nel quale dover rendere di più per avere più soldi..), ma ci limitano anche nel rapporto col prossimo, infatti da questo verremo giudicati in base agli oggetti comprati e noi stessi faremo lo stesso s-ragionamento, odiandolo, inviandolo, denigrandolo, schifandolo.
Lavoriamo per noi stessi, spendiamo per espandere il nostro ego, ma alla fine la nostra vita non risulta migliorata, ma peggiorata, gli unici ad averci guadagnato sono i produttori e i pubblicitari che non sono certo nostri amici!
Anzichè badare al proprio risparmio, alla diminuzione delle emissioni novice, anzichè spendere soldi per altre cose belle, ecco che molti sono costretti a comprare cose sempre più grandi e sicuramente al passo con la tecnologia del momento (doppiamente pecoroni!) per sentirsi ben inseriti in società.. talmente ben inseriti che all'interno di questa si parla solo dei soldi di Tizio o Caio e chi ne ha di meno viene deriso..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la casa più grande, il cellulare più grande, il televisore più grande ecc. Io penso che la gente che citi tu abbia dei complessi (magari nel caso degli uomini è il pisello piccolo che li porta a comprare il SUV) di non facile soluzione. All'università avevo gran parte dei compagni di corso muniti di iPhone però si lamentavano delle condizioni economiche. Sento ogni giorno di notai che licenziano gli impiegati, che sentono la crisi.

Danx ha detto...

Magari fossero solo quelli col SUV.
E' la gente "normale" che s-ragiona così da sempre. L'importante è mostrarsi sempre con lo stesso stile di vita, non per forza migliorarlo, ma comunque non deve per alcun motivo abbassarsi, altrimenti si fa una figuraccia.
Ma se posso, ho voglia, ho la necessità di risparmiare lo faccio molto volentieri: meno compro, più soldi da parte avrò per ogni VERA esigenza.
L'unica cosa certa è che vivendo da schiavi di questo modello diseducativo sotto molteplici punti di vista, bisogna vivere anche da schiavi del lavoro e dei soldi incassati, è un circolo vizioso che frutta a pochi.