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1 agosto 2013

Il gravoso problema della non-nascita

Finalmente ho trovato un sito che mi terrà compagnia finché camperò perché mi fa davvero sganasciare dal ridere!

L'ho già in un precedente post, però anche l'articolo linkato due-tre righe sopra non è male, infatti parla di aborto, parla di diritto alla vita di un embrione e poi di un feto, della sua impossibilità di nascere e crescere se la donna-madre abortisce.

Perché ne parlo? Perché mi danno fastidio le frasi incomplete (ma in generale tutte le cose): è vero che con l'aborto un futuro umano non può venire al mondo, ma se ne rende conto? Se "ucciso" entro poche settimane dal concepimento non penso proprio, basti pensare a che età voi eravate coscienti di esistere, appena sbucati fuori dal corpo di vostra madre, quando eravate dentro, a 2 anni, a 3 anni?
Io i primi due casi li escludo.
Ma se anche il feto si accorgesse di stare per morire, cosa si perderebbe? La vita? La crescita all'interno della vita? Ma la vita come conseguenza non ha la morte? E la crescita non ha come conseguenza il deperimento, l'invecchiamento e quindi la morte?
E la vita, anche se non presentasse una fine, sarebbe meritevole di essere vissuta? Sì, se uno fosse sicuro di essere sempre attorniato da amici e fidanzate in posti magnifici, ma la realtà del 90% delle persone è ben diversa. Si pensi non solo a tutte le guerre presenti in ogni continente da millenni a questa parte, ma anche a tutti quelli che muoiono sul posto di lavoro o per strada, a quelli che vengono uccisi dai familiari, a quelli costretti a fare lavori monotoni e/o pericolosi, a quelli costretti dallo Stato o dalle convenzioni sociali/familiari a frequentare certi posti dove subiranno atti di bullismo, a quelli costretti per i pochi soldi a stare sempre in periferia, ecc.
La vita non è al 100% magnifica, anche perché la vita è priva di senso: noi siamo al mondo come lo sono gli scarafaggi, gli insetti, gli escrementi, le foglie, le gocce d'acqua, le ragnatele, le cortecce, ecc.
A volte può essere bella, divertente, magnifica, ma nella maggioranza dei casi così non è. Ognuno deve lottare per sopravvivere, dopodiché c'è la lotta per vivere meglio.. è tutta una grande sfida verso sè stessi, il prossimo e il mondo. Non c'è niente di magnifico che ci viene regalato perché siamo in vita.

Mi viene da pensare che ai cattolici e in generale ai credenti, della vita in sé non importi molto, infatti badano solo ai neonati e ai bambini (per battezzarli ed educarli con violenza psicologica quando non con altro..) e ai vecchi (per seppellirli sotto i simboli delle loro religioni), mentre delle persone di altre età non importa un fico secco, specie se la pensano diversamente da loro. Ecco che quindi se si è diversi dai credenti, si ha la sensazione di non meritarsi la vita, perché le giuste regole dicono di saperle solo loro che dialogano coi "piani alti" (come no!!), regole che si scagliano contro il prossimo negando aborto, divorzio, libertà sessuale perchè secondo loro son tutte idee del demonio..

E' gente veramente allucinante e pericolosa, come potete capire anche da un commento lasciato sotto l'articolo linkato all'inizio, che recita all'incirca così: "Per evitare di dover ricorrere all'aborto, c'è sempre la possibilità di tenere le gambe chiuse". Capito donne? Noi uomini possiamo tirarlo fuori e divertirci, magari stuprandovi, perché tanto se vi abbiamo stuprate è colpa vostra che avete aperto le gambe (quindi volevate farlo e vi è piaciuto a tal punto che siete rimaste gravide!).

Questa gente mi fa schifo ma si crede la migliore, la più giusta e da millenni governa una grande fetta del mondo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti!

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