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22 giugno 2018

Rider e pony express

Stavo riflettendo sulla stupidità del concetto di essere libero professionista se si svolge il mestiere di rider per Foodora, Deliveroo, ecc.
Chi fa questo lavoro non è un libero professionista/lavoratore autonomo perché per tutto il giorno riceve gli ordini da una sola azienda. Nel caso volesse lavorare anche per un'altra, perderebbe valore agli occhi della prima che lo estrometterebbe dal circuito per non chiamarlo mai più. Vengono infatti chiamati quelli più veloci e che lavorano di più. Ergo, non sono lavoratori autonomi.

Ok, risolta facilmente la questione (NON CI VUOLE UN GENIO), andiamo oltre.

Dicevo, stavo riflettendo sui rider quando mi sono imbattuto in questo articolo dedicato ai pony express cinesi:

"Nella biografia di Jack Ma, il fondatore di Alibaba, Alibaba, the house that Jack Ma built, l’autore Duncan Clark scrive: “Senza le consegne a basso costo offerte dai corrieri espressi, Alibaba non sarebbe il gigante che è oggi. Per sopravvivere a una concorrenza spietata, alcune imprese di consegne hanno adottato metodi intelligenti per contenere i costi al livello più basso. A Shanghai, per esempio, i corrieri fanno la spola avanti e indietro in metropolitana, passandosi i pacchi oltre le barriere per evitare di dover acquistare più biglietti”. Qualcosa di molto simile alla vecchia catena di montaggio."

A volte alcuni dicono: fare il pony/rider può essere bello se ti piace usare la bici o lo scooter. Balle, giri per la città, non in collina, e devi seguire un percorso e degli orari ben stabiliti altrimenti non mangi.

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