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2 giugno 2018

Vasco Rossi, l'idolo dell'italiano in cerca di riscatto?

Vasco Rossi è un cantante che ci accompagna, suppergiù, fin dalla nostra nascita, per questo motivo non possiamo sottovalutarlo o peggio denigrarlo.

Bisogna comprendere il fatto che sia una figura molto importante non solo nell'ambito della musica italiana, ma anche in quello sociale, perché rappresenta la voce di una fetta di popolo di livello medio-basso che grazie a lui sogna o si sente finalmente in grado di dire la sua, di esprimersi, di ribellarsi e trasgredire non per voglia di andare contro, ma perché finalmente libero di essere sé stesso.

Si può dire che Vasco Rossi abbia vissuto diverse vite, avendo dominato per diversi decenni e avendo utilizzato o sfruttato diversi stili. Di sicuro è riconoscibilissimo per via dei suoi testi semplici che, però, sanno in alcuni casi, toccare le cosidette corde dell'anima, cioè sanno provocare emozioni e far piangere le persone che, forse, non sono mai state in grado di trasmettere a voce i loro sentimenti.

Purtroppo ci sono tante persone che non sono in grado di comprendere testi elevati e neanche di scrivere in maniera decorosa pensieri semplici, per cui avere Vasco è, per alcuni, aver trovato il sommo poeta della loro esistenza, vissuta in bilico tra il materialismo più gretto e banale (penso alle obbligatorie vacanze estive da trascorrere sempre e solo ad Agosto a Rimini o Riccione, penso ai week-end passati senza tregua prima al centro commerciale e poi in discoteca, penso agli stipendi sudati per inseguire simboli borghesi come la casa e l'auto di proprietà, ecc.).

Torniamo a Vasco.

Vasco ha creato, grazie anche ad abili musicisti, dei pezzi sì potenti, ma non così tanto da urtare la sensibilità acustica della massa, infatti anche i pezzi più duri sono tutti orecchiabili e piacciono anche alle persone che non hanno mai trasgredito e che non hanno mai sentito la necessità psico-fisica di ribellarsi (a volte ci si sente imprigionati mentalmente e anche oppressi fisicamente dalla presenza ingombrante dei vicini, dei concittadini, dei colleghi e datori di lavoro, ecc.). Per questo motivo non sarà mai annoverabile tra i grandi della musica mondiale del Novecento come i Doors o Bob Marley, che avevano come pubblico di riferimento dei giovani che volevano andare oltre la realtà e un popolo che voleva vivere in pace all'infuori del consumismo.

Vasco Rossi è una macchina da soldi, un businessman che ha fondato delle sue aziende, che gestisce tutto il merchandising e pure i diritti dei panini venduti fuori dagli stadi, e che ha ingaggiato un broker statunitense che gli cura gli interessi immobiliari in California.
I suoi pochi concerti sono sempre sold-out, perché sono degli eventi riconoscibilissimi al pari delle sue canzoni. I suoi fan, che l'hanno visto dal vivo in media almeno 5 volte, ci vanno per continuare a scatenarsi proprio come ogni estate vanno nella stessa località turistica, per urlare a squarciagola ascoltando (o cantando sopra) canzoni già sentite milioni di volte da trent'anni a questa parte.

Ma questo è il bello!

Vasco Rossi rappresenta la sicurezza, un punto di riferimento incrollabile quando appare, anche se ogni anno non si sa mai se continuerà a tenere concerti o meno (quest'anno sono 66 primavere, essendo nato nel febbraio del 1952). Potrei definirlo il papà degli italiani non più giovani che non sono mai cresciuti che vogliono continuare a godere e ogni tanto uscire col papà eternamente giovane o comunque giovanile come quando erano davvero piccoli. Non lo dico a caso, infatti anche lui parlava di eterna adolescenza consapevole o qualcosa del genere.

O forse può rappresentare lo zio un po' scapestrato, quel parente che non assomiglia a nessuno dei nostri due genitori, ma che è loro fratello pur essendo un po' ubriaco, con la barba sfatta, perennemente in giro per bar con la moto rumorosa, ecc., che se ne frega della decenza, della pubblica morale e stronzate di questo tipo.

Alla fine Vasco Rossi è davvero un simbolo. Certo, alcune sue canzoni sono molto belle, ma non penso che i suoi album degli ultimi 15 anni possano spingere così tanto pubblico negli stadi solo per lui.

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