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1 febbraio 2009

Televisione

Televisione significa vedere a distanza.
Non ci indica, questa parola, se ciò che vediamo sia reale o finzione.
Le parole sono importanti e questa parola non dice tutto, quindi viene meno un rapporto di fiducia fra chi invia video e audio e chi li riceve.

La televisione sarebbe un gran bel mezzo per trasmettere fatti reali di importanza regionale e nazionale.
Purtroppo ciò non avviene, infatti, ad esempio, non vediamo le discussioni e le votazioni in aula al Parlamento (anche perchè se così fosse non andremmo più a votare quei cafoni). La realtà viene messa da parte, perchè sono gli stessi politici che non vogliono mostrarsi nella loro cruda realtà (basti pensare a come vogliono far sparire le intercettazioni), ma vogliono mostrarsi come non sono tramite annunci tirati fuori da uffici marketing che sanno bene come convincere la gente.

Non essendo a conoscenza di fatti importanti quali votazioni dei politici sulle nuove leggi, passato di questi politici che abbiamo votato (o che son stati scelti dalle segreterie di partito, come purtroppo capita ora) e che dovremmo votare, misteri di Stato e del Vaticano, modalità di spesa degli introiti dell'8X1000, motivi del debito pubblico, nomi degli imprenditori mafiosi, nomi degli imprenditori e delle ditte che truffano i clienti avvelenando i prodotti, nomi delle cliniche in cui vi è un alto numero di morti causa infezioni o errori, nomi e condanne dei preti pedofili, quantità di energia acquistata dall'estero e prezzo se fosse prodotta da noi, politiche energetiche degli altri Paesi europei, conseguenze incenerimento, vera utilità e deperimento dei prodotti pubblicizzati, ecc. (sicuramente una tv pubblica comandata dai partiti farà, per usare un eufemismo, fatica a parlare di queste cose, siccome come ho già detto all'inizio, la tv serve per trasmettere gli annunci dei partiti), siamo nelle mani di due grandi gruppi di persone: politici ed imprenditori che finanziano le reti tv e i partiti politici.

E' una propaganda continua al consumo e alla stupidità, per farci divenire solamente consumatori, silenziosi ed ubbidienti e fedeli consumatori, annullando ogni nostra altra richiesta e cancellando l'individualità che si mostra e si applica anche tramite acquisti mirati.
Un essere umano dovrebbe poter pensare liberamente e dire la sua, ma in un mondo plasmato a piacimento da questi due gruppi (e chissà quanti altri, tra cui lobby di svariate nazionalità), in un mondo omologato a farne le spese sono coloro che pensano criticamente e liberamente, perchè visti come alieni. Un essere umano dovrebbe scrivere le proprie idee e mostrarle al mondo, ma come poteva fare prima di Internet? In TV è impossibile dire la propria, abbiamo visto come son stati cacciati Beppe Grillo, Daniele Luttazzi (2 volte), i fratelli Guzzanti e chissà quanti altri tra cui bravi giornalisti, ma senza un nome per la massa. Sui giornali ancor meno possibile, infatti se nel primo caso vi può entrare chiunque, in questo bisogna essere possessori di una laurea e da che mondo è mondo, una laurea la ottieni se plasmi le tue convinzioni con quelle del sistema, infatti i corsi e i professori edulcorerrano i lati positivi, tralasciando i negativi. Ma questo avviene anche nelle scuole primarie e secondarie, dove la democrazia e il suffragio universale vengono visti come il massimo a cui l'essere umano abbia mai potuto aspirare. Invece, per me, la democrazia non è altro che una scusa per mettere al potere un branco di mafiosi dopo aver traviato i poveri e gli ignoranti, usare le volontà della maggioranza delle persone, magari ignoranti in certi ambiti, per applicare leggi che sarebbero assurde in altri Paesi. Con il suffragio universale i furbi mandano a votare questa maggioranza di persone che vive di luoghi comuni.
Una volta diventati imperterriti consumatori voteremo chi ci promette maggiore ricchezza o voteremmo chi invece, realisticamente, dice che il nostro stile di vita è dannoso al pianeta e quindi anche a noi?

Oltre a ciò che non vediamo e ciò che purtroppo vediamo della politica, vi è una morbosa attenzione verso i fatti privati di gente comune e (non)vip (non sono very important quelli che vivono di gossip e che sono tali solo perchè son stati messi, abilmente, in uno studio tv per distrarre la massa. Non sono neanche people, siccome non pensano, ma la loro vita è divisa fra incassare e spendere). C'è una preoccupazione ed un'empatia che rasenta la pateticità verso sconosciuti piccolo borghesi, mentre quando usciamo dalle nostre case ce ne freghiamo di tutto e tutti. Quando ci è mai importato qualcosa di quella data persona che soffre all'angolo?
E' inconcepibile che ciò che entri in un studio televisivo e che entri, quindi, in ogni casa italiana, attiri così tanta attenzione ed assuma così tanta importanza, rispetto a ciò che di reale e di grave vediamo nelle nostre strade!

Provate ad ascoltare qualsiasi programma senza farvi distrarre dalle immagini, dai colori e dalle persone che servono a migliorare la "realtà" televisiva. Sentirete uno stuolo di oche starnazzanti, musichette che neanche all'asilo e sentirete, soprattutto, come fatti inutili divengano assolutamente importanti e di vitale importanza, vedasi alla voce gossip o sport.
Infatti, senza essere a conoscenza di fatti del mondo di cui loro vogliono renderci partecipi, non potremmo avere un dialogo costruttivo col collega di lavoro! Dialogo che però finisce fra 2 o poche altre persone. La televisione è un sistema di comunicazione in cui il destinatario subisce senza diritto di replica nazionale.
La televisione, usata in questo modo da potenti gruppi politici e industriali, è una potente arma di propaganda e di distrazione di massa, è una dittatura dolce che, come dice Antonio Di Pietro, non usa più (o quasi) il manganello, ma le veline, ma che è ugualmente mortale, anzi peggio, perchè ora non si riconosce più il nemico, l'oppressore!
Davanti il sorriso, dietro il coltello!

Questa dittatura mediatica, se non avesse questo potere immenso di entrare nelle case di ogni famiglia italiana, farebbe come i regimi del passato che bruciavano libri o li censuravano (Impero Cinese, Comunismo cinese e sovietico, nazismo e fascismo, roghi dell'Inquisizione vaticana e non dimentichiamo i libri bruciati recentemente dagli egiziani nel 1995 o le biblioteche bruciate nel 1999 dai serbi in Kosovo), o che diffondevano i loro annunci attraverso radio posizionate, e tenute per forza accese, in ogni casa ed in ogni campo agricolo nell'Unione Sovietica di Stalin.

Grazie ai programmi in cui si regalano soldi senza motivo, grazie alle pubblicità belle come film, grazie alle veline e ai calciatori, la gente non si accorge di subire la stessa sorte dei poveri cinesi, tedeschi, russi e italiani di un tempo...
Ora c'è l'analfabetizzazione e la distrazione: in pratica, guardate e parlate di merda, cosi penserete che esista solo questa merda. Una massa di robots che vive di ciò che gli viene scaraventato nel cervello ogni giorno 24/24h che, a furia di sentire ripetere annunci e luoghi comuni, non baderà più alle sue convinzioni, ma accetterà le idee di una maggioranza al potere come uniche idee possibili: "l'Iraq ha armi di distruzioni di massa, è giusto attaccarlo", poco importa se non le aveva e se l'Iraq non centrava nulla con Al Qaeda. "Israele deve difendersi", poco importa se distrugge ogni infrastruttura, acquedotti e ospedali e anche palazzi Onu. "I rumeni e gli zingari van cacciati via", poco importa se i primi fan parte dell'UE e quindi possono spostarsi liberamente da un Paese all'altro e se i secondi hanno i figli ormai italiani e poco importa se gli italiani commettono gli stessi crimini. In prima pagina ci vanno gli stranieri (o pochi italiani per creare una sorta di telefilm giornalistico per attirare le massaie).

La gente comune che esprime i propri luoghi comuni, magari dietro compenso, viene usata sempre più spesso dalle reti tv odierne proprio per convincere la parte più ritrosa della popolazione che non sempre si fida dei politici, ma che ripone fiducia solo nei propri simili.

Mostrando quanto siano generosi nel far parlare tutti, in realtà producono solo omologazione e ignoranza.

Una prova ne è il fatto che io, utente di Internet, debba stampare articoli italiani e stranieri riguardanti l'Italia, per farli leggere a mio padre telespettatore e lettore di giornali che prendono finanziamenti statali e che sono comandati da grandi gruppi industriali, compresi quelli che gli danno vita grazie alla pubblicità.
Internet è il mezzo col quale ognuno può diffondere le proprie uniche idee e può interagire con chi la pensa ugualmente e diversamente creando dibattiti. E' il mezzo in cui si trovano documenti incontrobattibili.
L'Italia, secondo l'Istat (dati di febbraio 2007) è al 18° posto in Europa per la diffusione di Internet.
Secondo Gfk Market l'Italia è all'ultimo posto tra le grandi nazioni europee (il 53% della popolazione usa regolarmente Internet). L'Islanda invece è al 1° posto, l'88% della popolazione maggiore di 14 anni lo usa regolarmente.
Minore è l'uso di Internet, maggiore è l'uniformità delle idee. Maggiore è l'uso di Internet, minore è l'effetto di lavaggio del cervello delle tv e dei politici.

Torniamo alla tv. Secondo l'economista Francesco Carlà potremmo diventare ricchi se non comprassimo più televisori. Possiamo evitare di spendere 300 euro ogni anno se consideriamo che in una vita si comprano 10 televisori, altri 2000 euro all'anno circa fra canone, abbonamenti satellitari, digitali terrestri e dvd. Altri 3000 euro l'anno per la pubblicità (ogni ora di spot ci fa spendere 3 euro l'anno e le ore che un italiano guarda la tv sono circa 1000). Altri 100 euro l'anno se utilizzassimo il 10% di tempo usato per guardare la tv per fare piccoli lavori domestici, per i quali utilizziamo sconosciuti (io aggiungere i soldi della palestra, se anzichè stare sul divano uscissimo a correre a piedi o in bici o se facessimo anche solo qualche flessioni, al posto di dormire sul divano). "Ora prendete i 6000 euro del primo anno senza tv, aggiungete altri 1000 euro all'anno per 40 anni, considerando una rivalutazione minima dei risparmi e investiteli all'8%, che è meno della media delle Borse globali nell'ultimo secolo. Avrete indietro, per la precisione, 2.088.814 euro".

Danx

Links
Roghi:
http://www.lalente.net/index.php?option=com_content&task=view&id=825&Itemid=28
http://archiviostorico.corriere.it/2004/luglio/08/Che_terzo_millennio_risparmi_almeno_co_9_040708116.shtml
http://doc.studenti.it/scheda-libro/generale/santo-rogo-sue-vittime-gianni-olmi.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/11/05/un-secolo-al-rogo-libri-dell-eresia.html
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/misticacristiana/iceblus.htm
Internet:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=3821&ID_sezione=&sezione=
http://www.doxaliber.it/diffusione-nellutilizzo-di-internet-in-europa-litalia-va-male-ma-ce-chi-va-peggio/767
Soldi:
http://www.finanzaworld.com/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

comlimenti per l'articolo,l'ultima parte,è solo un dare numeri,perchè è vero che la televisione costituisce tutto il negativo descritto nell'articolo ma è anche vero che per milioni di persone sole,con disagio economico la televisione è l'unico intrattenimento a costo zero.
voto:sette

Anonimo ha detto...

COncordo con il tuo discorso "quasi completamente", approvo le tue idee sul consumiscmo e sul sistema.. che purtroppo inebetisce la massa e continua a farla inpecorire a favore della casta. E concordo sul fatto che se non scendi a compromessi o non conosci giornalista lo diventi solo sul gazzettino di paese, e devi pure stare zitto (ti parlo per esperienza). Ma sulla laurea non sono d'accordo. Non ti plasmano per null, anzi, mi accorgo della fuffa del mondo anche perchè studiando lettere e filosofia all'università ho potuto scoprire libri che in TV non citeranno mai. Libri che fan pensare. E è proprio per questo che i laureati in facoltà umanistiche non li assumono neanche gratis. Ciao! Alex

Anonimo ha detto...

Piccola sorpresa per te: ti ho assegnato il Premio Dardos (vedi qui: http://topolain.splinder.com). Non devo stare a spiegarti i meriti del tuo blog.

Il Premio Dardos è un riconoscimento ma aiuta anche la visibilità. Se vuoi, ma solo se vuoi, puoi diffondere l'iniziativa assegnandolo a tua volta ai tuoi blog preferiti.
Ciao! da peter (franc'O'brain)

Günther ha detto...

sono molto daccordo con la tua tesi, perche internet ti rende attivo, di eprmette di partecipare e di rispondere, la televisioen no, devi accettare tutto passivamente