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19 luglio 2010

Non si è sacrificato, l'hanno ammazzato

L'estate è terribile: toglie forza ai cittadini comuni, me compreso, ma non ai politici che vivono in ambienti sempiternemente climatizzati e questa sicurezza climatica ben si allea con la loro sicurezza dialettica.
Sanno sempre tutto, compreso il saper mentire.

Oggi è il 19 luglio e si ricordano i 18 anni della scomparsa di Paolo Borsellino, ucciso tramite esplosivo so
tto casa di sua mamma a Palermo.


Sono due le cose che non capisco: perchè continuino a chiamarlo sacrificio e perchè si parli solo di Mafia.

Non è stato un sacrificio perchè, pur sapendo che qualcuno stesse tramando contro di lui, mica si offrì ai criminali con la vana speranza che tutto sarebbe cambiato in meglio, infatti chiunque abbia una minima idea dell'uomo, formatasi attraverso qualche intervista o il suo passato professionale, è conscio del fatto che fu un lottatore che cercò i legami fra i mafiosi, i politici di Roma e gli imprenditori del Nord, quindi non certo uno che potesse decidere di immollarsi rinunciando alla verità.
Spero di essere stato chiaro.


Per il Tg1 venne ammazzato solamente dalla Mafia e nessuno parla di trattative fra pezzi dello Stato e della Mafia, di presenze inquietanti di agenti dei servizi segreti deviati nel castello da cui si vede via d'Amelio e di altri, compreso Contrada, in una barca sul mare appena al largo della città.
Non mi risulta, magari son stato poco attento, che siano stati intervistato Salvatore Borsellino e/o Gioacchino Genchi.

Notate la finezza del Tg1: anzichè parlare del mistero intorno a questa morte, si è subito intervistato Maroni che ha parlato delle vittorie dello Stato contro la criminalità organizzata.
Mi fanno piacere tutti questi arresti di boss delle varie organizzazioni mafiose, ma questa era la giornata giusta per parlare di ben altro, non di cose che già sappiamo e che non ci rincuorano, considerando certe leggi vergogna come lo "scudo fiscale" e la "vendita dei beni sequestrati ai mafiosi".

Stendo un velo pietoso sulle parole dei vari politici. Anzi no, ecco questa "chicca" di Fabio Granata (PDL, ex AN): "Nel governo c'è chi fa di tutto per bloccare la verità su via d'Amelio" (fonte: Corriere)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Domanda: Granata che ci sta a fare nel pdl?

Alessandro Tauro ha detto...

Ti faccio i miei consueti complimenti per l'ottima lucidità con cui ha redatto questo tuo post!

Danx ha detto...

Eheh Inneres, non saprei, probabilmente chi ha idee di destra non ha altro posto dove stare che il PDL e spera che un giorno si pulisca.

Grazie Ale, spero di poter scrivere presto altre intelligenti riflessioni, ma l'estate è matrigna se così si può dire :)