Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

18 ottobre 2011

La Legge della Tensione

Molti magari pensano che le violenze di Roma siano state tutte opera di sinistri, ma a nessuno viene in mente che ci possano essere stati degli infiltrati per favorire l'entrata in vigore di leggi repressive, cosa che infatti sta avvenendo con la "legge Reale" (ideata da un repubblicano negli anni '70) non solo verso i violenti, ma verso tutti?

Non vi dice niente il termine "casus belli"? La realtà ha sempre due facce, c'è quello che vediamo e che viene spacciato come unica verità e poi ci sono le trame nascoste, ideate da chi comanda, per scatenare una reazione contro le persone che ostacolano il loro governare attraverso ad esempio la "legge Reale".

Da Wikipedia:

"Le innovazioni maggiormente repressive introdotte dalla L. 152/1975 sono rinvenibili nei seguenti articoli:
  • l'art. 14, estendendo la previsione normativa dell'art. 53 c.p., consentiva alle forze dell'ordine di usare legittimamente le armi per «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona»;
  • l'art. 3, estendeva il ricorso alla custodia preventiva, sostituendo il precedente art. 238 c.p.p., anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore (48+48) ore entro le quali va emesso decreto di convalida da parte dell'autorità giudiziaria;
  • l'art. 5, vietava l'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a rendere in tutto o in parte irriconoscibili i cittadini partecipanti a manifestazioni pubbliche, svolgentesi in pubblico o in luoghi aperti al pubblico.
Il 30 giugno 1977 il Partito Radicale presentò richiesta di referendum abrogativo della L. 152/1975 e il successivo 14 aprile 1978 fu indetto il referendum con d.P.R.. La consultazione referendaria si tenne nelle giornate dell'undici e dodici giugno 1978 ed ebbe esito negativo, pertanto la legge non fu abrogata."

Ma se polizia e militari potranno sparare (!!!!!), perchè mai la gente non dovrà poter difendersi con caschi e quant'altro? Già ora la gente dovrebbe avere tutto il diritto di ripararsi dato che ci sono sbirri infami che attaccano manifestanti innocenti, sbirri belli riparati da armature, caschi, anfibi e quant'altro e che ovviamente sono irriconoscibili.
Negli anni '70 furono molti quelli che vennero uccisi ad esempio anche solo ai posti di blocco per incomprensioni: se veniva fermato un sospettato e questo metteva le mani in tasca gli sbirri pensavano che stesse prendendo una pistola e lo anticipavano uccidendo.

Questa legge genera un clima di tensione che porterà spari sia da una parte che dall'altra, spari che dalla fine degli anni '70 ad oggi non si sono mai più visti.
Io la vedo così, ovvero cupissima, perchè se lo Stato si armerà per sparare, chi sfilerà contro di questo non vorrà certo fare da bersaglio, molti ragazzi ai margini vorranno vendicarsi per l'incessante fiato sul collo e si tornerà ad uccidere poliziotti, magistrati, politici, industriali, ecc.


Leggere repressiva = Maggiore violenza

E tutto questo perchè durante una manifestazione ci sono stati dei gruppi di vandali che hanno distrutto alcune vetrine e camionette, cose che accadono in ogni parte del mondo occidentale negli ultimi anni, ovvero cose sì eccezionali, non quotidiane, ma che difficilmente generano morti (che invece ci saranno quando si sparerà, da una parte legalmente, dall'altra illegalmente).
Sono reazioni generate da una incomunicabilità fra popolo e governanti e potenti con questi ultimi che legiferano e si comportano sempre al contrario di ciò che la gente vorrebbe (mi si potrà dire che i governanti vengono eletti dal popolo, ma solitamente la maggioranza delle persone non riflette, non pensa, ha una visione delle cose, dei motivi che portano a certe leggi, annebbiata dalla propaganda, dagli slogan, dalle frasi fatte, dai luoghi comuni atti a coprire le nefandezze dei loro politici di riferimento) e i sondaggi contro Silvio e i referendum contro le privatizzazioni e le incazzature generali contro le banche lo testimoniano.


Ma la gente preferisce preoccuparsi della carriera ormai alla fine di un miliardario in calzoncini.

Nessun commento: