Fabio Rovazzi è tornato ad imperversare sul web col suo ultimo videoclip la cui durata supera i 9 minuti.
Molti sono rimasti stupiti e gli hanno fatto i complimenti per questo suo piccolo film ricco di citazioni, comparse e colpi di scena, film non realizzato totalmente da lui in quanto attore protagonista.
Vediamo come si sviluppa il video:
Scena 1: a pesca con Morandi. Dopo avergli detto di non avere più idee, Gianni gli dice subito che proprio per aiutare gli artisti, 'abbiamo costruito il caveau'. Cioè, di punto in bianco se ne salto fuori con un segreto. Mah! E poi, abbiamo chi??? Lui, Baglioni, Renato Zero, ecc.? ahah Dai tira fuori i nomi! Alla domanda di Rovazzi su cosa sia, lui ripete il nome di questo posto, come se ne avessero già parlato. Mah!
Scena 2: ecco il caveau/laboratorio dove viene conservato l'aspetto esteriore degli 'artisti' (ma non è vero, compare Fabio Volo con le fattezze che ha ora, mica quelle del 1999) e le loro caratteristiche della voce (compare Rita Pavone piena di rugazze, ebbé!) dentro apposite bocce ben catalogate.
Come sia possibile trasformare il talento in liquido, tra l'altro ingeribile, è un mistero irrisoluto. Ma ci può stare un po' di simpatico nonsense.
Su alcune di esse vediamo altri nomi, come Albano, Emma, Ramazzotti e Nek. Nomi a caso? No, compariranno dopo poco!
La scena si conclude dicendo che il caveau è 'sicuro e inaccessibile anche alle menti più diaboliche'.
Scena 3: ripresa aerea urbana notturna con titolo in stile Arancia Meccanica che reca la scritta 'Faccio quello che voglio'. La voce fuori campo ci dice che per violarlo occorreva un piano di una difficoltà estrema. A questo punto compare Rovazzi in studio di registrazione assieme al doppiatore, al quale dice di cambiare testo perché non c'è budget (la qual cosa è simpatica perché ogni giovane professionista/artista si scontra con clienti che ripetono sempre questa stupida frase).
Visto che il piano A costa tanto, gli dice di leggere il copione con l'altro piano, quello semplicissimo.. '1,2,3,4 Pippo Baudo'.
Scena 4: inizia il tentativo di mettere a frutto il piano B. Vediamo dunque il protagonista, ovvero Rovazzi, entrare nella sede nei pressi del Duomo di Milano travestito da uomo delle pulizie. Ad attenderlo al desk c'è nientepopodimenoche Massimo Boldi che digita su un computer anni 80 e scope che il Rovazzi è privo di talenti e quindi che ci entra a fare? Ma lui giustamente gli dice che è entrato per effettuare delle pulizie e mostra un tesserino vuoto dove c'è solo una sua foto e Boldi ci casca e lo lascia andare da solo, pur senza averlo mai visto prima, mah. In un luogo simile ci vorrebbero colloqui, accordi, controlli, personale che segue i nuovi arrivati, invece niente. ah ah ah, ridicolo.
Così il Rovazzi passeggia da solo dentro questa sede totalmente vuota (mah!) e si trova dopo pochi secondi di fronte alla gigantesca cassaforte che si apre digitando i numeri 1, 2, 3, 4, per poi farsi riconoscere utilizzando la fotografia di Pippo Baudo.
Scena 5: una volta dentro, si toglie la tuta e rimane in giacca e cravatta, vestito che lo seguirà anche dopo. Prende un sacco di bottigliette e va via, non prima però di aver oscurato le videocamere che, però, hanno già ripreso il suo volto, anzi lo riprendono proprio mentre spruzza. Così Boldi vede tutto ed esclama: 'Cuccato, pirla!".
Scena 6: esce dal caveau e mentre sale le scale ingoia una pasticca per diventare Cracco..
Tutto bello, peccato che questa metamorfosi duri esattamente 9 secondi, il tempo di non farsi vedere dalle persone presenti in questa sede (ma prima non c'era nessuno, mah). Apre una porta per svignarsela e ci riesce, nonostante dietro compaia la Polizia che, pur vedendolo, si dirige da un'altra parte (mah).
Scena 7: si ritrova non si sa perché in un supermercato. Ah sì, il motivo lo so, si chiama product placement (logo Esselunga, prodotti Esselunga, Rossana, iTekk, Celly, Balconi) .. Anziché scappare cosa fa il nostro? Si siede alla cassa e canta con la voce di Emma Marrone. Qui sentiamo il ritornello. Appena finisce di cantare quella stupida frase 'Perché con questa voce qua papaparapa', ecco ricomparire i poliziotti che corrono alla ricerca del Rovazzi, ma nell'inquadratura successiva li intravediamo in mezzo alla folla festante che canta e balla in mezzo al nostro.
Seguono scenette stupide, che fungono solo da riempitivo, dove i clienti/consumatTori danzano in mezzo alle corsie come dei dementi.
Scena 8: finalmente si decide a fuggire e scende nei parcheggi sotterranei. Qui trova un'auto che lo attende, parcheggiata sola soletta. Ma voi avete mai visto un parcheggio di un supermercato vuoto, tranne in quelle rare domeniche in cui son tutti chiusi? Io mai. Eppure non era chiuso perché abbiamo appena visto essere pieno di gente.
Il vuoto serve però per evidenziare l'auto che viene ritratta molto bene. Si tratta della sua amica Fiat Panda che si apre e si accende da sola grazie alla sola 'imposizione' della mano destra del nostro.
Entrare a piedi nella sede centrale vicino al Duomo e uscire da un posteggio dell'Esselunga è totalmente nonsense, infatti la filiale più vicina è quella di viale Papiniano che dista 4,4 km. Eppure dal video vediamo che dopo pochi passi lui passa dal caveau al banco salumi ah ah ah
Ma torniamo all'auto. Nel sedile posteriore spunta Eros Ramazzotti che gli chiede di restituirgli subito la bottiglietta col suo talento, dicendo che rubare è un reato. In pochi minuti, forse 1, la notizia del furto si è già diffusa capillarmente e Ramazzotti sa esattamente chi sia il ladro, quale sia e dove sia l'auto, appunto, del ladro! AH AH AH AH AH AH AH AH AH
Ma anche Eros fa ridere, quando gli ricorda che per essere come lui non gli serve la sua voce, ma una semplice molletta. Dopodiché prende e se ne va, fregandosene dei suoi colleghi cantanti rimasti senza le loro bottigliette. Egoist!!! Ebbè, grande citazione la mia.
Scena 9: finalmente in strada intento a guidare ai mille all'ora (citazione morandiana? Manca il latte però!) per fuggire dalla Polizia. Non preoccupatevi, il nostro, pur avendo una macchinina ridicola, non si farà acciuffare, infatti è stato tutto studiato a tavolino: ad una curva anziché girare tira dritto e trova un salto che lo porterà in mare per farlo poi approdare in uno yacht. E ci sale al volo AH AH AH AH AH AH AH AH AH Rido anche perché non c'è alcun effetto/trucco che ci faccia capire come la cosa accada o come sia potuta accadere.
Aspettate a morire dal ridere però, perché di cavolate ce ne sono ancora: mentre fugge con l'imbarcazione di lusso, compaiono subito due gommoni che lo inseguono, oltre ad un elicottero. Ma cacchio, allora sapevano già tutto pure le guardie!
Fregato? Neanche a parlarne: ingerisce la pillola per diventare Diletta Leotta e inizia a cantare il ritornello stavolta con la voce di Nek. Diventa la Leotta sullo yacht? No! Infatti col dito indica un'altra imbarcazione e sarà lì che comparirà, mandando in confusione le guardie. La cosa simpatica è che ce la mostra vestita di tutto punto, non in bikini come molti speravano di vederla.
Ad un certo punto si tuffa e quando ritorna a gallo riecco spuntare il Rovazzi che sale su uno scooter d'acqua (forse ha un altro nome tecnico ma ci siamo capiti) e 'fugge per la vittoria'. Tutto studiato a tavolino: auto, salto, navi.. Ma se la Polizia era a conoscenza della fuga via mare, perché non si è azionata prima per sabotare le varie barche o per sequestrare anche solo lo scooter?
Scena 10: dopo essere stato pescato con una rete dai poliziotti presenti sull'elicottero, ecco comparire Rovazzi dentro una cella, dove vediamo tra i vari poster, una ragazza che somiglia a Dolcenera che mostra un pesce tra le mani. Dopo aver 'cantato' un poco, comparire il miiiitttico Al Bano che ci parla di modelli sbagliati e dei famosi 15 minuti di celebrità.
La sua mano spinge via la telecamera che ci mostra il resto della prigione in cui volano rotoli infiniti di carta igienica. Sequenza bella lunga e totalmente inutile, classico riempitivo.
Dopo 30 secondi riecco il nostro ancora in compagni di Al Bano che, dopo aver detto che 'è stato veramente semplice', si trasforma in Luis, giovane iutuber, che gli spiega come ha fatto a riottenere la borsa con le bottigliette. Al momento però non si capisce dove sia questa borsa e non lo sapremo mai (complimenti!).
Comunque, passano 3 mesi, i due stanno ancora chiusi in cella, quando ad un certo punto Rovazzi viene liberato grazie al pagamento di una cauzione (cosa che in Italia per fortuna non esiste in realtà).
Liberato da chi? Attenzione, prima di vedere chi è stato il generoso, si sente una voce esclamare: "Ma allora sei tu Liberato", ovvero il cantante napoletano che sta furoreggiando da qualche mese a questa parte, la cui identità pare essere anonima (e di cui mi frega meno della 'vita' di una muffa, citazione travagliesca).
Intanto Rovazzi cammina, si apre una cancellata e taaaac, compare Briatore che gli dice: '"o pagato io la cauzione, ora sei fuori!".
Finisce così il videoclip, lasciandoci con l'amaro in bocca, perché delle mie amate bottigliette non c'è più traccia o ombra che dir si voglia. Torneranno nella prossima canzoncina/canzonetta acchiappabimbiminkia?? A quanto pare-pare proprio di sì-sì perché l'ultimo testo ci informa che continuerà-uààà(u).
Riassunto: Rovazzi cerca nuove idee, incappa in caveau dove trova bottigliette con cui avere la voce (non le idee!) di alcuni cantanti italiani famosi. Le ruba, scappa, viene inseguito, canta in un supermercato (ma perché???? Ah già, per fare product placement), finisce in galera, viene liberato da Briatore e poi boh, vedremo.
Qual è il significato? Qual è il messaggio? Cosa lascia questo video?
Forse che tutti quanti siamo o vogliamo essere dei copioni per andare sul sicuro? Perché alla fine tutti quanti aspiriamo anche solo ad un briciolo di notorietà e che per questa siamo disposti a tutto?
Riprese ottime, riempitivi inutili, trama con alcuni/molti nonsense, ritornello orecchiabile, musica insopportabile, Diletta vestita da donna in carriera molto arrapante (lo dico solo per la rima :P).
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