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11 ottobre 2009

TV: tanta robbba

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Le case dell'uomo contemporaneo sono piene di apparecchi che lo fanno sentire collegato col mondo esterno
, nello stesso momento in cui si rinchiude.
Più ci si chiude e più si vuole possedere ogni cosa proponga il mercato: una concezione della vita strana, che vale per tutti. Strana perchè annulla la vita: si esce solo per comprare e farsi vedere.

Paul Kolsti

Negli anni '50 del secolo scorso, la televisione era in bianco e nero ed era uno dei pochi strumenti tecnlogici esistenti (si pensi infatti che il bagno, addirittura, era in condivisione con gli altri condomini) e, ovviamente, non era presente in ogni casa, siccome da poco le persone erano emigrate in città e dovevano innanzitutto badare all'affitto o all'acquisto di un appartamento, oltrechè ai vari generi alimentari che una volta invece attingevano magari dall'orto, dai propri campi e da allevamenti familiari.
Poche televisioni in un palazzo riuscivano a creare amicizie fra i vari condomini che si ritrovavano, specialmente il sabato sera, insieme per vedere i primi show. La differenza coi giorni nostri è lampante: se negli anni '80 ogni casa aveva un televisore, ora ve n'è una per stanza e, oltre a non riunirsi più con i vicini, ci si distacca anche dai propri familiari. E' spaventoso l'affidarsi tutti quanti e senza discutere, al mezzo televisivo ed ai soliti pochi canali più visti, anzichè cercare passioni in comune coi vicini.
Ognuno nella propria stanza che guarda lo stesso programma.
Se non è un mezzo alienante e di massiccia propaganda, vorrei sapere l'esatta definizione...


Gli apparecchi TV da bianco e nero con un solo canale, si son evoluti nell'aspetto e nella ricezione: maggiore grandezza dello schermo, colori sempre più brillanti, tantissimi canali, ecc.
La grande offerta televisiva di show, documentari, film e telefilm, non poteva non esigere l'acquisto di videoregistratori prima e di dvd recorder poi. Fra i primi e i secondi, han visto la loro comparsa i decoder, prima quelli satellitari nei primi anni '90 (per vedere TELE+ ed ora SKY) del secolo scorso e poi quelli del digitale terrestre più recentemente.
Cinque apparecchi dunque: TV, VHS rec, DVD rec, Decoder Sat, Decoder DTT
(a questi aggiungo gli aggeggi per la musica, ci sarebbe da uscirne pazzi: dischi, giradischi, cd, lettori cd che leggono i cd rom e gli mp3, lettori cd audio portatili, mangiacassette, lettori mp3 portatili sempre più piccoli e capienti e come scordarsi i mini disci e i cd-i?).
Così, lo spazio riservato alla tv s'è ampliato per far posto a questi apparecchi tecnologici, da cambiare di frequente al pari della televisione.
Tutte queste cose rappresentano in pieno l'era consumistica nella quale, volenti o nolenti, viviamo. Infatti, non cambiare questi aggeggi all'uscita di una inaspettata novità, equivale a non avere più rispetto da parte di parenti ed amici che si invitano a casa, perchè ciò dimostrerebbe scarso successo nel lavoro (anche se alla fine, la maggioranza delle persone appartiene allo stesso ceto con più o meno lo stesso lavoro da subordinati fantozziani).

L'immagine, l'immagine in movimento, il sonoro, l'audio sempre più frastornante (il famigerato dolby sorround per simulare la sala cinematografica), riempiono le nostre stanze ed i nostri mobili sono affollati di VHS, CD-ROM e DVD con dietro cavi, fili, prese. Come ogni cosa che impone il suo spazio, a farne le spese è il nostro con gli oggetti che magari danno un'impronta personale alla casa, magari oggetti personali dei vari hobby che uno ha. La roba, dunque, si impone e a volte seppellisce la nostra personalità, rendendoci dei robots abitudinari o dei spenti tecnici.
Certe case sarebbero da fotografare con solerzia e nitidezza perchè
, pur volendo il proprietario vedere ogni cosa del mondo ed essere al passo dei tempi, denotano, come dicevo prima, una sorta di alienazione dove la roba, la merce, la tecnologia, prende il sopravvento sulla vita umana.

Troppo pessimismo e sfiducia? Semplicemente penso che l'essere umano non debba sprecare tempo accettando uno stile di vita omologato, ma debba migliorarsi, quindi è preferibile leggere attentamente dei libri (anche sportivi, l'importante è apprendere nozioni da fonti sicure che stimolino le persone), sottolineando e appuntandosi frasi importanti, il tutto per sentirsi partecipi e per non sentirsi vuoti una volta chiuso un libro (cosa che comunque non capiterà mai, a dispetto di quando si spegne la tv dopo un film tutto effetti speciali o un programma di Pippo Baudo o Barbara D'Urso, dove i luoghi comuni la fanno da padrone, non facendo altro che peggiorare i discorsi, perennemente livellati verso il basso, fra le persone dentro e fuori la tv).
L'importante, quindi, è pensare e muoversi. Il resto non è vita.

Si pensa che le parole "sviluppo" (economico) e "progresso" (tecnologico) vadano di pari passo con la parola "qualità della vita", ma invece così non è, infatti ogni prodotto ha un proprio "ciclo di vita" e l'aumento degli apparecchi non fa altro che incrementare la massa dei rifiuti pericolosi (questi aggeggi non sono mica fatti di sola plastica, che sta solo esternamente): se l'attuale stile di vita consumistico fosse stato una realtà 60 anni fa, avremmo livelli di inquinamento nei terreni e nelle acque pronti a sterminare ogni forma di vita.
Ciò vale anche i nuovi apparecchi, e mezzi di ogni genere, venduti come verdi.
Non sono verdi, perchè c'è sempre una produzione, un consumo di risorse ed uno smaltimento (non tutto viene riciclato, si penso alle automobili in discariche apposite. E si pensi ai rifiuti tecnologici pericolosi che dall'Europa partono per essere seppelliti in gran segreto in Africa, come ci ricorda Greenpeace) e il verde lo è sempre di meno ad ogni nostra attività. C'è un detto che dice all'incirca così: "L'unica automobile ecologica è quella che non viene comprata".
Ad un incremento delle voglie consumistiche e di possesso (si vuole possedere, ma siccome ci si sente molto vivi durante l'acquisto, ciò che è stato acquistato in precedenza lo si vuole gettare per far posto al nuovo che ci regalerà nuove finte emozioni), non fa eco una sensibilità ambientale. D'altronde le confezioni non evidenziano la necessità di chiamare l'azienda rifiuti della propria città per lo smaltimento di questi moderni apparecchi (infatti sono ancora molte le tv abbandonate nelle strade e, purtroppo, anche le batterie dei veicoli a motore!).

Un consiglio può essere quello di porsi dei freni, badare alle informazioni che si vogliono ricevere, quindi eliminare ciò che non ci aiuta nella nostra evoluzione.
Meno roba si avrà, meno se ne dovrà buttare e ricomprare.
Internet è irrinunciabile e, per poterne usufruire, va benissimo un vecchio PC.
Comprarne di nuovi e otenti per giocare a stupidi, violenti e vuoti videogame o per elaborare i propri filmini inutili delle vacanze è una stronzata da viziati.

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4 commenti:

putredine ha detto...

sposo in pieno.
attenzione ad internet, però:
l'altro giorno ho visto produrre un link da una tipa: un appariscente sito di lingua italiana diceva che esaudiente è il gerundio di esaudire...
la persona in questione ritiene esaudiente un sinonimo di esaustivo e la community dove discuteva non ha avuto nulla da eccepire.
in campana, dunque.
;)

Danx ha detto...

Oh già già, cosi come bisogna stare lontani da Youtube dove la merda è scambiata per musica, solo perchè hanno la stessa iniziale :)

Odio Mediaset ha detto...

Gran bel post complimenti. Però noto con dispiacere che non hai menzionato il cellulare. Personalmente penso che la TV e il cellulare stiano rovinando la nostra società. Per quanto riguarda la TV i motivi li ho sempre accennati nel mio blog. Il cellulare è un invenzione utile se usata con intelligenza. Purtroppo molti ne abusano. Riguardo al consumismo sono pienamente d'accordo con te. Però lasciami dire che molti di oggi sono nella situazione(dal punto di vista economico) di quelli degli anni 50, solo che fanno debiti per apparire...

Danx ha detto...

Ciao,
non l'ho menzionato, ma ci pensavo oggi.

Anche i cellulari ora che vengono prodotti sempre più piccoli e con sempre più innovazioni (o diavolerie), incrementano la massa dei pericolosi rifiuti tecnologici.
Purtroppo non sappiamo esattamente come vengono smaltiti, nè dove, nè in che quantità...per questo dicevo all'incirca "si immagini in che condizioni tragiche, ben peggiori delle attuali, sarebbe il mondo se da secoli avrebbe dovuto subire il nostro consumismo"...e attenzione adesso al mercato africano!

Da svariati anni tutti quanti hanno un cellulare che funziona bene almeno per telefonare, ma il "progresso" vuole che anno dopo anno ne escano per fare foto, video, giochi, suonerie da scaricare (costano più degli mp3 scaricabili da itunes, ad es.), tutte cose che invogliano al cambiamento e al buttare via con noncuranza l'oggetto comprato pochi mesi/anni prima con tanta felicità.
Bisogna usarlo come telefono, altrimenti arriva presto l'alienazione: vedo alcune coppie di ragazzini che anzichè baciarsi mandano messaggini. MAH