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16 maggio 2011

Sossoldi. La vita per l'economia

Quando sento persone che si sentono legittimate nel condannare comportamenti altrui (legali, tra l'altro), solo perchè loro, i primi, lavorano mentre questi ultimi no, mi vengono i brividi.
Sembra che secondo queste esimie teste di organo genitale maschile, si possa vivere facendo ciò che piace (ma non solo, come vedrete nei 2 esempi sotto) solo se si concorre all'economia di un certo Stato.

Esempio: dei riccastri o finti ricchi possono andare liberamente in discoteca per assumere droga ed alcol per poi compiere risse e incidenti stradali (e non importa la provenienza dei loro soldi), mentre dei ragazzi che vogliono vivere all'aperto e senza un posto di lavoro fisso, non possono fare i rave perchè circola droga. In realtà si vuole, con la scusa della legalità (concetto omologante), eliminare la libertà se non la vita del prossimo quando questo non ha lo stesso "stile di vita" non del più giusto, ma del più ricco o comunque di un grande consumatore come il discotecaro che tra discoteca, alcol, vestiti, auto e benzina concorre in modo sostanzioso coi suoi numerosi e deficenti simili all'economia nazionale.
Il "diverso" non deve esistere (brividi) e si usa la scusa dei soldi (altrettanti brividi).

Esempio n.2: uno straniero, per dimostrare di essere bravo, onesto e che non cerca favoritismi da parte dello Stato di cui ora fa parte per via della sua provenienza, mette sul piatto della bilancia che cosa, secondo voi, fra il suo lavoro, quindi i soldi che dà allo Stato sotto forma di tasse e imposte, e il suo comportamento? Ma i soldi, certamente!
Non conta quindi la sua moralità, il suo comportamento, la sua simpatia, le sue opere di volontariato e di solidarietà, no, uno straniero per sentirsi accettato infatti deve sempre e solo tirare in ballo i soldi che guadagna e quelli che dà allo Stato.

Ciò dimostra quando molte persone siano poco libere e molto prive di fantasie e quanto tutti siano devoti a dio..il dio denaro!

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