La gente è così schiava dello status quo, delle tradizioni, dei luoghi comuni, ecc., che se ci pensiamo bene, non ha difatti mai fatto nulla in passato contro ciò che oggi riteniamo assurdo e riprovevole e obbrobrioso.
Una volta era normale che la donna venisse sottomessa dall'uomo, che venisse condannata per stregoneria, che i non credenti o i diversamente credenti venissero uccisi in massa.
La gente comune per non perdere il proprio pezzetto di tranquillità faceva finta di non vedere o accettava per comodità, per convenienza ("Se i potenti trovano diversi nemici, a me sta bene così sono già impegnati con loro e non lo saranno mai con me") ed è la stessa che oggi non vuole che i diversi da loro possano vivere pienamente in pace con sé stessi e con la società.
Soltanto pochi hanno la facoltà e la capacità e, perché no, il coraggio di slegarsi dalle catene della banalità conservatrice, d'altronde se fino ad ora i conservatori hanno vissuto bene, perché mai dovrebbero volere un cambiamento (anche se non li tangerebbe, perché visto come un'estensione dei diritti e non una privazione)?
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