Se l'UE si è accordata coi Paesi membri per il famoso 20-20-20 (20% di energia ricavata da fonti rinnovabili-da escludersi quindi termovalorizzatori e centrali nucleari, è sempre bene evidenziarlo-, miglioramento dell'efficenza energetica del 20% e 20% in meno di emissione di CO2), anzichè esultare è bene guardare la realtà italiana (per dettagli ed analisi sul 20-20-20 vi rimando qui, al blog Realismo energetico e qui, al sito ministeriale dipartimento Politiche Comunitarie).
In Internet ho trovato un pò di pagine interessanti:
1) La Svezia per quanto riguarda le energie rinnovabili è al 26% del suo fabbisogno contro il nostro 5 virgola qualcosa, quindi anzichè esultare dovremmo solamente darci da fare.
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2) La "verde" Umbria, secondo Peacelink, è la regione più inquinata d'Italia, infatti tutte le sue province risultano ai primi posti di una speciale classifica ottenuta con dati forniti dalle aziende.
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3) Emissioni industriali autorizzate: Ravenna scarica in acqua l'11,6% del benzene italiano, Livorno scarica in acqua 2930 chili all'anno di arsenico e 5945 chili all'anno di piombo, ecc. Ovviamente Taranto è la città peggiore grazie all'Ilva e grazie ai dati nascosti dal Ministero della Salute negli anni passati. Torino, invece, questa volta invece si trova fra le città meno contaminate da sostanze inquinanti.
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4) La piccola Reggio Emilia è la quarta città italiana con l'aria peggiore (in fatto di polveri sottili,7 citta' su 10 sono fuori legge). Negli ultimi dieci anni, inoltre, le emissioni da CO2 da trasporto stradale sono aumentate del 18%. I giorni in cui i limiti di polvere sottili sono stati superati vede Torino capofila di questa speciale classifica a quota 149 (anno 2007, dati rilevati fino al 25 nov.) e comunque il 70% delle città italiane ha superato almeno per 35 giorni i livelli di inquinamento pericoloso.
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5) Una buona notizia, anche se viene subito dopo una brutta, ovvero Enel, Eni e Ministero dell'Ambiente hanno siglato 2 mesi fa un accordo per estrarre dai fumi della centrale a carbone (ecco la brutta) di Brindisi CO2 da immagazzinare col "geosequestro" (Carbon Capture and Storage)
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