Ingenuamente i giornalisti continuano ad affermare che il PIL è la ricchezza nazionale.
Sbagliato. Il PIL è la somma di sprechi, rifiuti, inquinamento, emergenze e solo dopo si può parlare di ricchezza, anche se ovviamente ogni spreco e disgrazia produce ricchezza, però ingiusta, che non vorremmo sommare alla ricchezza di eventi ordinari.
Ad esempio il PIL aumenta anche con un solo incidente automobilistico, infatti si deve sommare l'intervento dell'ambulanza (benzina, manuntenzione del veicolo dopo un tot di km, ecc.), la riparazione dell'automobile o l'acquisto di una nuova, più l'intervento dei vigili, dell'assicurazione, ecc. Ma questa nuova ricchezza generata non la considerei ricchezza, altrimenti i soldi prenderebbero il sopravvento sulla vita.
Lo stesso discorso lo si può fare per le opere di ricostruzione all'Aquila e provincia: verranno spesi tanti soldi per ricostruire le case, le industrie e le strade, ma dovremmo quindi rallegrarcene?
Berlusconi ci rassicura dicendo che la crisi è al termine, mentre il principale esponente dell'opposizione, Franceschini del Partito Democratico, dice che con l'ottimismo che sta di casa ad Arcore, non si mangia.
Il premier (in realtà Berlusconi non potrebbe fare nè il premier, nè il sindaco, nè ricoprire qualsiasi altro ruolo in politica, infatti secondo l'articolo 10 del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957 (link) non sono eleggibili "coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l'obbligo di adempimenti specifici, l'osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta". Berlusconi, infatti, opera in base ad una concessione amministrativa delle frequenze) accusa i media (5 reti televisive nazionali su 7 sono sotto il suo controllo, diretto o indiretto che sia. Nell'editoria la potentissima Mondadori è sua. Libero, Il Foglio, Panorama ed il Giornale rispondono a lui. Rimangono i "neutri" La Stampa, in cui qualche settimana comparivano 3 articoli edulcoranti nei suoi confronti, il Corriere della Sera e gli "estremisti" l'Espresso, l'Unità e il Manifesto che possiamo anche non considerare data la bassa diffussione) e la Sinistra (il PD?). Invece la crisi viene evidenziata, mostrata, diffusa dall'Istat (link), ma per Berlusconi gli italiani sono vittime di complotti sinistroidi e in questo modo non notiamo il bel mondo berlusconiano da applaudire.
E' interessante capire cosa contribuisce ad ingrassare il prodotto interno lordo.
Ecco una sintesi dello storico discorso di Robert Kennedy del 1968:
"Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta."
E' facile quindi aggiungere tante cose che ci vengono proposte, vendute, ficcate in testa, che ormai accettiamo senza protesta alcuna: stipendi dei manager che più licenziano, più guadagnano, quello degli sportivi che servono alle aziende sponsorizzatrici per vendere sempre di più, l'inquinamento dei nostri rifiuti che permangono nella natura per centinaia di anni o che assimiliamo una volta inceneriti, la benzina per le nostre auto che usiamo al posto delle gambe o delle bici, le guerre (business mai in crisi per i produttori di armi e le aziende venditrici di servizi di sicurezza), i medicinali e le palestre per dimagrire quando basterebbe correre un pò 2-3 volte a settimane, la carne che mangiano che proviene, nel caso non lo sapeste, da animali uccisi che non hanno mai vissuto una vera vita, l'amianto che ci dominava da sopra i nostri tetti fino a pochi anni fa, gli stipendi dei presentatori tv, senza la quale vivremmo più liberi, le canzoncine da scaricare per i cellulari, le buste di plastica per i nostri cibi, le seggiovie che distruggono i boschi in montagna, le seconde case che cementificano il nostro territorio e incrementano i consumi di acqua ed energia e così via.
La crisi economica deve portarci a compiere piccoli gesti utili a noi e al mondo intero.
Deve portare, anche, a non disperarsi per i licenziamenti delle fabbriche, se la vita dell'operaio e dell'impiegato consta nell'abitare vicino al luogo di lavoro, con un solo giorno libero nel quale ci si va a chiudere in un supermercato e a comprare l'auto per andare al posto di lavoro e al supermercato? Che senso ha comprare la verdura dentro buste di plastica che simboleggia ancora una volta il nostro distacco dalla terra, dalla natura? I contadini sono sempre di meno, sempre più vecchi, perchè non torniamo ad avere un rapporto diretto e produttivo con la terra? In questo modo avremmo sempre da mangiare e non saremmo schiavi di nessun industriale.
Link discorso R.Kennedy: Youtube
Link conflitto d'interessi di Berlusconi
2 commenti:
Ciao Danx,
bello questo post, mette diversi aspetti, talvolta sottovalutati, in piena evidenza...
Tu, appartieni ai pochi che cominciano a capire cosa sarà l'economia 2.1 rispetto a quest'economia 1.0 (evidente sull'esempio della verdura su buste di plastica)...
Ma il mondo dovrà cambiare, altrimenti sarà la natura a cambiare l'essere umano.
Ciao
Ciao Mister, grazie del complimento.
Il cittadino medio è assuefatto dal cemento, dal traffico e da tutte le offerte che gli si propongono (o sbattono contro), che non riesce a pensare, riceve ed esegue.
Tu sai penso che scatto vari tipi di fotografie, e cercando vari autori ne ho trovati alcuni, famosi, che indagano la società e sono molto critici verso il consumismo. Anche grazie ad essi riesco a vedere i nostri eccessi e quando sono in giro voglio vedere da dove arriva il nostro benessere e dove va a finire.
Ma l'italiano medio si bea delle auto che ora sono VERDI...mah!
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