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30 maggio 2009

Siamo cattocomunisti?

L'opinione pubblica sembra aizzarsi compatta contro Berlusconi, non tanto per i suoi scandali finanziari che lo vedono perennemente imputato, ma di cui gli perdoniamo la sua difesa al di sopra della Legge (PD ed UDC non organizzarono alcuna raccolta firme contro il Lodo Alfano), ma per le feste con le sue amiche veline e velinine, magari in topless (cosa che in me non desta scandalo, se la donna se lo può permettere, a differenza di certi uomini sovrappeso che non coprono nè le loro pance nè le loro mammelle!).

Cosa può destare scandalo in un Paese moralista che apprezza la giacca e la cravatta, ma non i costumi lascivi, perchè mostrano il vero lato, oserei dire naturale, dell'uomo, ovvero fatto di volontà di riprodursi e conoscenza verso persone sempre nuove, alla faccia della famiglia? Feste con tante ragazze mezze nude. Scandalo dal mio punto di vista incompresibile, dato che, quelle presenti con Berlusconi, non sono state nè schiavizzate, nè stuprate! Anzi, hanno trascorso spensierati giorni di vacanza ornati da preziosi regali.

I soldi evasi e dati in nero ad avvocati, giudici e finanzieri non si vedono, non si sono mai fotografi, nè filmati, quindi non destano scandalo in una società dell'immagine in cui l'abbinamento giacca, cravatta e soldi è perfetto, sinonimo di lavoro e successo, prestigio. Inoltre, quando si parla di tanti soldi, è bene scandalizzarsi per certe operazioni truffaldine, ma è ancora meglio non approfondire troppo per non incappare in seri problemi personali...

Siamo catto-comunisti quando, anzichè badare solo all'aspetto legalitario, badiamo anche ai costumi (non da bagno, anche se sarebbe il caso) privati e quindi alla morale.
Ci comportiamo da Stato etico, ovvero da unici portatori di moralità a cui tutti gli altri devono adeguarsi. Comunisti perchè, seppure auspichiamo semplicemente l'uso della Legge, molti, solidali col premier, pensano che ci sia invidia, volontà di una lotta di classe e l'abbattimento dello zar.

Però, se tutto il gossip sulle amichette serve a far crollare le bugie di Berlusconi (come quella in cui afferma che non ha mai frequentato la ragazza napoletana Noemi senza genitori, cosa falsa, dato che era presente a capodanno con un'amica, al posto dei genitori, i quali, ferventi credenti, si sarebbero scandalizzati dal numero esorbitante di veline presenti in Casa Berlusconi), ben venga.
Di certo, parlare di usi e costumi privati non può porre i critici di Berlusconi ad un livello superiore, essendo un comportamento retrogrado da religioso censore anni '50, comportamento che dovrebbe essere odiato dagli avversari, di sinistra, di Berlusconi.
Ma, com'è successo per i respingimenti dei clandestini, contro la qual cosa si son posti sinistra e Vaticano, si fa presto a diventare cattoliconi, giusto per dar contro al premier, anche fino a 2 minuti prima si accusava la Chiesa di ingerenza negli affari dello Stato Italiano...

Berlusconi è il principe dell'immagine, si veste sempre splendidamente (a parte la bandana schifata da Tony Blair), parla come la (gg)gente, trova spesso capri espiatori per risolvere in modo veloce qualsiasi problema, è devoto, si inchina al Papa baciandogli la mano, parlando di famiglia, ostentando la sua ricchezza proveniente dal suo duro (certo...) lavoro e così via.
Sa bene che solo delle foto compromettenti, dopo anni in cui tanti giudici lo hanno accusato di evasioni e tangenti, anni in cui la gente non s'è compattata come contro Craxi, possono scalfire la sua leadership. Non a caso, per anni, ha fatto divulgare ai 4 angoli dello "stivalone" più isole, foto sue con famiglia al seguito, condite da sorrisi di plastica, poichè sa che la gente non ha voglia di scavare, di scoprire la verità, ma che si fida dell'immagine propinata dalla pubblicità (si pensi alle donne che comprano creme anti-rughe per via delle foto, taroccatissime, di attrici dai volti smacchiati e lisci).

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