Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

21 aprile 2010

DDL MafioTel contra D'Addario

Vota questo articolo su OKNotizie
A giugno, guarda caso durante i Mondiali di calcio 2010, passerà in Parlamento la legge sulle intercettazioni che sancisce l'addio definitivo ad un loro uso supercostoso, massiccio, incivile e antiprivacy (puahahah, sto scherzando ovviamente) da parte dei politicizzati pm (contro gli antigiustizialisti politici papponi, mi verrebbe dunque da dire).

Inutile fare l'elenco di tutti i criminali colti con le mani nella marmellata grazie ad esse, e soprattutto inutile fare l'elenco degli insospettabili cittadini, imprenditori e politici che, grazie ad esse, sono entrati nel prestigioso club dei criminali.
Questa riforma ne taglierà le possibilità d'uso e la durata, difenderà i parlamentari e punirà i giornalisti e pure chi va in giro con un registratore.

Tre sono le recenti notizie che possono farvi capire la loro incommensurabile utilità.
Voti bruciati delle elezioni politiche del 2008 (1), affari loschi fra personalità della politica, della magistratura e dell'imprenditoria (2) e Nicola Cosentino (3)

1) La DDA di Reggio Calabria ha scoperto che la 'ndrangheta ha bruciato 50.000 schede elettorali, provenienti dal Sud America (voti degli italiani all'estero), in cambio di 200.000 Euro.
I protagonisti indiscussi di questa vicenda sono Aldo Miccichè, ex DC, legato al clan dei Piromalli e condannato a 25 anni di carcere (attualmente vive in Venezuela..) e i pidiellini Marcello Dell'Utri e Filippo Fani.
Tanti bei pacchi di regolari voti di onesti italiani all'estero da bruciare con la benzina, per assicurare la vittoria ad un futuro senatore del PDL.
Oltre alla Calabria, Miccichè parla anche di Campania e Veneto..
Fani e Miccichè son stati intercettati, come si apprende dal sito libero-news.it, "nell'ambito di un'inchiesta sfociata poi nel processo Cent'anni di storia, che si sta celebrando davanti alla Corte d'assise di Palmi e che riguarda gli arresti dei presunti responsabili di una serie di crimini avvenuti nell'area di Gioia Tauro".
In queste intercettazioni Fani si vanta con Barbara Contini, diplomatica e ora parlamentare pidiellina, di avere le ceneri delle schede da inviare (ad Arcore?).
Fonte: L'Espresso, L'espresso (audio), Libero
Miccichè nega tutto e fa la vittima. Link: Corriere della Sera

2) Gli uomini del pm Giancarlo Capaldo avrebbero scoperto un vasto giro di favori e probabili appalti truccati fra politici, imprenditori e magistrati.
Un pò di nomi: Flavio Carboni, imprenditore, Verdini e Dell'Utri del PDL, Pasquale Lombardi (geometra con amici magistrati), il consigliere per l'Agenzia per l'Ambiente Arpa di Sanremo, il consigliere provinciale di Iglesias Pinello Cossu ed il costruttore Arcangelo Martino, ecc.
Nell'articolo di Repubblica si parla anche di altri esponenti del centro-destra intercettati..
Nei corridoi della procura di Roma si dice che "Se i brogliacci, o peggio ancora le trascrizioni, di alcune delle conversazioni intercettate finissero sui giornali, scoppierebbe il finimondo".
Questa frase la dice lunga sul perchè di tanta acredine verso i giornali che le pubblicano.
Fonte: Il Giornale, La Repubblica

3) Nicola Cosentino, del PDL, è accusato da magistrati campani di avere legami con clan camorristici, scoperti appunto tramite le intercettazioni e il cui uso è stato prontamente negato dalla Camera.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno

Nel prossimo futuro, ma anche ora come Cosentino insegna, basterà avere un parlamentare per amico con cui si concludono loschi affari, per poter continuare a delinquere tranquillamente.
Infatti "se il magistrato intercetta qualcuno che conversa con un parlamentare, sarà necessaria l'autorizzazione della Giunta di Camera o Senato" (auguri).
Fonte: Il Messaggero

Come se non bastasse, sarà impossibile fare qualche scoperta, poichè si potrà intercettare solo se già si hanno gravi indizi di reato. Quindi le intercettazioni non potranno più essere la prima mossa.
Inoltre, è scioccante che sarà incarcerato (alla faccia del giustizialismo manettaro di Di Pietro) chi registrerà propri colloqui di nascosto (il caso D'Addario non vi dice nulla? E Le Iene dovranno chiudere il programma?).
Infatti si afferma che "chiunque fraudolentemente effettui riprese o registrazioni di comunicazioni e conversazioni a lui dirette o comunque effettuate in sua presenza è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni".
E siccome le intercettazioni costano tanto, potranno avere una durata di soli 60 giorni, con una proroga di altri 15 (tot. 75 gg.).

Siamo alle comiche: anzichè incrementare i fondi per compiere le intercettazioni o anzichè intimare alla Telecom, o a qualsiasi altra azienda telefonica, di concedergli il servizio gratuito (come avviene in altri Stati), lo Stato punisce chi va in giro con un registratore, quei giornalisti che scrivono e trascrivono le intercettazioni (arresto fino a 2 mesi o ammenda dai 2mila ai 10mila Euro), oltrechè (giustamente, in questo caso) le "talpe" (pena massima di 5 o 6 anni di carcere).

E' palese che le intercettazioni spaventino i nostri politici inciucioni col malaffare e, come tutti sappiamo, un criminale non si reputa tale ma una persona degna di rispetto, quindi è normale l'odio viscerale che questi personaggi, che putroppo ci governano, nutrono verso gli inquirenti.

La cosa più indecente è che il martellamento mediatico sulla necessità di questa riforma ha fatto sì che molti cittadini e politici siano convinti della bontà di una modifica e che ogni leggero cambiamento in questo ddl siano una mano aperta tesa verso l'opposizione.
Ma l'opposizione non può felicitarsi se dei criminali si cambiano le leggi per loro uso e consumo.
Antonio Di Pietro (IDV) dice che il PDL, nel caso abbia fatto delle "aperture", queste sono solo verso i criminali e non verso l'opposizione.
"Oggi e' stato inferto un altro colpo al sistema giustizia: l'estensione della richiesta di autorizzazione per l'utilizzo delle intercettazioni, non solo ai parlamentari, ma anche a tutti quelli che parlano con loro''.
Fonte: Il Secolo XIX
“Da oggi la mafia avrà come principale referente i parlamentari, perché le intercettazioni nei loro confronti non valgono neppure se c’è di mezzo un omicidio"
Fonte: Blitz quotidiano

Nessun commento: