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23 maggio 2012

Nuovi manicomi. Chi uccide in famiglia?

C'è una proposta di legge del PDL e mi pare anche della Lega, nella quale si invita il governo ad istituire una nuova forma di manicomi per gente che reca o può recare gravi danni in famiglia, come tossicodipenti e drogati dei vari giochi d'azzardo che sperperano tantissimi soldi.

Un pidiellino, sicuro di quel che dice, afferma che non saranno manicomi come li abbiamo sempre intesi, ma piccole strutture ospitanti al massimo 40 persone e afferma anche che così si possono prevenire ferimenti e omicidi in famiglia.

Ma..
Ma che io sappia chi uccide in famiglia (a parte qualche drogato che per avere i soldi minaccia i genitori, meglio se la madre) è nella maggioranza dei casi un "onesto padre di famiglia" che in preda alla gelosia e ai continui litigi con la moglie, un bel giorno impazzisce ancora di più e la accoltella. I casi di omicidi passionali sono notori, ce n'è praticamente uno al giorno, basta scrivere nei motori di ricerca "Moglie uccisa" e vedrete quanti "bei" risultati!
Questa gente, questi assassini, non sono pazzi riconoscibili, sono persone comunissime, infatti quando avvengono queste tragedie, i vicini di casa nelle interviste dicono che "era una persona a modo, salutava sempre", ecc. Per prevenire questi omicidi bisogna vietare i matrimoni monogamici. Punto e basta.


E per prevenire invece le minacce ai genitori per avere i soldi per droghe e giochi?
Per i giochi la colpa è dello Stato, visto che da questi (dalle famose macchinette ad esempio, ma anche da enalotti e gratta e vinci) incassa ogni anno quasi 15 miliardi di euro! Anzichè vietarli, in nome dei soldi, li incentiva pubblicizzandoli ogni minuto per mezzo dei mass-media, principalmente la Tv, fonte di distrazione e disinformazione della massa più incolta del Paese (allo sbando).

Invece lo Stato che fa?
Ci dice che dobbiamo spendere, quindi anche i giochi vanno bene, e di sposarci e fare figli.
Ma questi figli hanno mai chiesto di nascere? E queste coppie che si sposano, come fanno a non vedere e a non immaginare le tragedie di questa prigione?

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