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27 aprile 2020

Giornalisti incazzati o pacati. Le prime pagine del 27 aprile


Piccola critica del Fatto: SI RIPARTE COL FRENO A MENO, ma non possiamo certo dire che sia dura, infatti sopra elenca cosa verrà riaperto e sotto inserisce una frase del duce-Conte.
A sinistra, ecco un bel titolo di Massimo Fini (ha 77 anni): Fate uscire anche noi anziani assieme agli altri.
Ma la cosa allarmante sta in alto: Il Piemonte rischia di RICHIUDERE. Pazzesco!


Il Giornale è più incalzante: LA FALSA RIPARTENZA, GOVERNO SENZA CORAGGIO, SPOSTAMENTI LIMITATI. NULLA ALLE IMPRESE.
Sallusti critica i politici: Azzeccagarbugli senza arte né parte.


La Stampa è moooolto prudente, questa prima pagina è veramente una delusione, alla faccia del cambio di direttore (ora c'è Giannini, ex Repubblica). Infatti viene evidenziata la frase di Conte sulla riapertura, ma io ho appunto messo un punto interrogativo.
Più in piccolo: "Prime critiche. Renzi: una ripartenza finta".
Ecco, questa frase avrebbe secondo me dovuto essere esaltata.
Poi il titolo di un articolo forse interessante: Aspettando un altro sblocca Paese.


Un po' più grintosa la Repubblica: I VESCOVI CONTRO IL GOVERNO. MORIRE DA POVERI NELLE BANLIEUE (ovviamente in Francia). I BAMBINI FUORI DALL'AGENDA. LA PANDEMIA AIUTA GLI AUTOCRATI by Ezio Mauro.

Libero regala sempre grandi soddisfazioni:

CREDE DI ESSERE IL DUCE. CONTE SI TIENE I PIENI POTERI.
SPOSTAMENTI LIMITATI E SCUOLE CHIUSE.
Feltri come sempre duro: ZINGARI E NERI PIU' RISPETTATI DEI VECCHIETTI.
Poi un altro titolo interessante: IL PAESE DEI PRIVILEGI HA DATO VIA LIBERO AL COLPETTO DI STATO.

Il Mattino la fa breve: Più divieti che permessi. Proprio così.

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