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5 dicembre 2008

Il latte della paura

Il latte della paura
La (dis)informazione al servizio delle lobby

Ogni settimana c'è sempre un nuovo spauracchio che incombe sulle teste degli italiani, relativo a pericoli esistenti, però ogni giorno e in "quantità limitata". Ma la TV crea casi, amplia questi pericoli e la paura cresce in noi (i toni allarmistici li ho sentiti al TG1, l'unico tiggì che ho seguito).

Questa volta tocca al latte crudo venduto alla spina (
qui la mappa dei distributori) dai singoli produttori in città e nei paesi attraverso distributori automatici siti nelle vie, se non addirittura nei pressi delle loro cascine
La notizia scatenante panico riguarda 9 casi di bambini con gravi malattie renali sviluppatesi nel 2007 e nel 2008 (Fonte: Ansa). Con un semplice calcolo con dati alla carlona, viene fuori il latte viene bevuto 18.000.000.000 di volte in Italia in 2 anni e 9 casi sono pochissimi, sono un " normale incidente di percorso" che si può accettare, soprattutto quando il danno è stato creato dai genitori che, dall'alto della loro ignoranza, non hanno fatto bollire la preziosa bevanda naturale.

Ci voleva questa notizia per dire agli italiani, o italidioti, che il latte crudo va fatto prima bollire?

Data così la notizia, sembra che la colpa sia dei piccoli agricoltori nostrani che coi loro prezzi stanno rendendo la vita difficile ai grandi gruppi alimentari e a quelli della grande distribuzione (esempio: il prezzo del latte dalla stalla alla cassa quadruplica. Fonte:
informazione.tv)

La Coldiretti afferma
che il latte crudo puo' essere un alimento a rischio soltanto per soggetti che non abbiano ancora completato il proprio corredo immunitario, come i bambini di eta' inferiore ai tre anni, mentre per tutti gli altri il consumo di latte crudo e' assolutamente sicuro e non rappresenta alcun rischio (Fonte: Asca)


Io ho assaggiato sia quello alla spina che quelli delle grandi industrie della mia zona (Abit e Centrale del Latte) che quelli col marchiato del supermercato (Crai) e ora stilo la mia classifica:
1) spina, piccolo allevatore;
2) Crai.
3) gli altri...
Gli ultimi nella mia classifica son quelli che sicuramente controllano di più il prodotto, ma, sarà proprio per questo motivo, lasciano in bocca, finito di bere, un sapore molto fastidioso.

Divertente notare come, se da una parte la TV ci allarma sui rischi che potremmo correre nel caso non bollissimo il latte, dall'altra ci intrattiene con persone che per gioco sono obbligate a bere latte misto sangue di mucca in Africa. Qui il video, solo per un pubblico adulto, non voglio grane:)

3 commenti:

Wil ha detto...

ottimo lavoro. Wil

Anonimo ha detto...

Bel post Danx!
Purtroppo qui in Campania ci sono solo 3 distributori a 60 km da dove sono io, quindi mi è praticamente impossibile!
Ho avuto modo di 'degustarlo' comunque e non ci crederai, ma con quello sparisce la mia intolleranza al latte!
Come tante cose in Italia anche questa non funziona benissimo, basta farsi il conto del tipo e della quantità di ignoranza che, ristretto alle persone comuni può anche essere plausibile, quando però è un tiggì a parlarne, non puoi fare a meno di imbestialirti!
Dei rischi ci sono, ma non per il latte, tanto dipende dalla non sanificazione o dalla non corretta sanificazione dei recipienti, ma questo rientra nell'errore umano. Succede per esempio che nel travaso giornaliero e mescolando latte del giorno prima e odierno, cosa che assolutamente proibita dalla legge, non vengano ripuliti i recipienti come si dovrebbe. Quello che per legge si dovrebbe fare è destinare il latte non venduto per l'alimentazione dei vitelli, la sanificazione, come Dio comanda e non approssimativa come invece succede, e poi finalmente il travaso di quello appena munto!
Questa del latte alla spina, rientra in quella 'filosofia' dell'agricoltura a km 0.
Aprirei una parentesi vastissima e mi sono già abbondantemente dilungata. Ma sarebbe la soluzione a tanti problemi di costi aggiuntivi, oltre che ad avere chiaramente assicurata la genuinità di prodotti giunti a maturazione sulla pianta, nel caso di frutta e verdura, che invece non avviene quasi più!
Ciao Danx
frada

silvio di giorgio ha detto...

bel post. il video finale ho evitato di guardarlo..:-)