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14 giugno 2010

Svizzera umiliata da Silvione l'Africano

"La Svizzera ha parlato con la Germania; la Libia ha parlato con l'Italia (sorrisetto), d'altronde non è un mistero che Berlusconi sia considerato da Gheddafi il suo migliore amico in Europa"
(Tomas Miglierina, RSI)

"Solo doveri per la Svizzera, la Libia ne esce alla grande"
(Paola Ceresetti, RSI)

C'è un imprenditore svizzero, tale Goeldi, imprigionato in Libia che, secondo i nostri giornalisti, è stato liberato per merito di Berlusconi, il quale avrebbe contrattato con Gheddafi in un faccia a faccia lungo due ore, a cui sarebbe seguito un incontro con il ministro degli esteri della Svizzera e della Spagna (Paese che al momento guida la presidenza dell'Unione Europea).
Di diverso avviso i giornalisti svizzeri della Radio Svizzera Italiana, che parlano di accordo Svizzera-Libia, avvenuto dopo mesi di negoziati a cui han partecipato anche Spagna e Germania, come dice Migliorina dell'RSI e com'è riscontrabile da un flash di fine marzo dell'ADN Kronos.

Agli italiani, "grazie" ai loro Tg, è preclusa la conoscenza di questo lavoro in comune di alcuni Paesi europei dal quale sarebbe stata esclusa l'Italia e, purtroppo, sono anche costretti a credere che il tutto si sia miracolosamente risolto con una visita lampo dell'imprenditore-premier brianzolo.
Ma è possibile che ci caschino tutti? Forse no
, perchè se avessero arrestato un italiano, poi liberato grazie alla presunta e decisiva mediazione svizzera, gli italiani avrebbero esultato per questa "intrusione" o ne avrebbero diminuito l'importanza? Ma siccome il ruolo è invertito, cioè è l'Italia a recitare la parte della liberatrice, il problema non lo si pone.

Berlusconi però era in Libia anche (o soprattutto?) per i pescatori italiani fermati recentemente dalla Marina libica, ed è quindi normale pensare che prima abbia lavorato per questi
e non per lo svizzero (giustamente un premier và in missione prima per i propri connazionali, poi per gli altri problemi), ovvero il contrario di ciò che è stato raccontato agli italiani dal Tg1.
Non c'è una verità assoluta, ma ciò che si sa è stato molto probabilmente modificato per esaltare la nostra importanza internazionale, per inorgoglirci della nostra appartenza all'Italia, Paese governato da un grande statista che risolve intricate questione che, se lasciate marcire, potrebbero portare a sanguinose conseguenze (Gheddafi poco tempo fa disse di voler eliminare la Svizzera).

Vediamo il servizio del TG1:
torna in Svizzera l'imprenditore;
Silvio risolve la questione con Gheddafi;
il colonnello solo dopo parla con gli altri politici stranieri;
Silvio fa liberare, ovviamente dopo, il gruppo di pescatori italiani, perchè prima vengono gli impegni internazionali.
Insomma, dell'impegno dei politici svizzeri neanche l'ombra, eppure secondo RSI il ministro degli Esteri svizzero ha presenziato, ha discusso e ha infine firmato.

Come nacque il contenzioso?
La Svizzera arrestò quasi due anni fa il figlio di Gheddafi, Hannibal, accusato di aver malmenato dei domestici. I libici incazzatissimi ne giurarono di ogni colore contro gli svizzeri e così compirono due arresti, a parer mio, arbitrari o che comunque fece da replica a quello del figlio del colonnello.

Come si è risolta la situazione?
Il primo svizzero venne liberato svariati mesi fa (sempre grazie a Silvio? Se sì, dovrebbero esserci poster giganti a Berna), mentre quest'ultimo è stato liberato solo in queste ore, ma in cambio di 1,5 milioni di Euro finiti nelle tasche di Hannibal Gheddafi. Questi soldi non provengono ovviamente dalle tasche di Berlusconi o del governo italiano, ma dalla Svizzera; infatti il ministro degli esteri, ripreso non dal Tg1 ma dagli svizzeri, ha letto e firmato l'accordo fra i due Stati con un viso non proprio sorridente (a differenza del nostro premier che sembra capitare sempre in un villaggio vacanze).

Senza Berlusconi il caso non si sarebbe risolto e la Svizzera ha un debito con noi, sembra dunque affermare il minzonazionalistico TG1.

Peccato che i pareri e i fatti riscontrati da una giornalista svizzera del Canton Ticino, Paola Ceresetti della RSI (Radio Svizzera Italiana), siano alquanto differenti dai toni trionfalistici del Tg della RAI, poichè vengono a galla cose non dette dagli italiani (alla faccia della completezza e trasparenza millantata da Minzolini nei suoi editoriali, compreso l'ultimo):
"L'Italia ha aiutato la Svizzera ben poco, come quando a Bruxelles convinse l'Europa a spingere la Svizzera a rinunciare alla sua strategia delle limitazioni dei visti Schengen, che comunque servì per riportare a casa l'altro ostaggio, Rachid Hamdani", rilasciato a febbraio;
"Svizzera e Libia han convalidato un piano d'azione che si sviluppa su più punti, già firmato a Berlino il 14 maggio 2010";
"Devono essere identificati e condannati i poliziotti svizzeri che diedero alla stampa le foto segnaletiche di Hannibal Gheddafi, altrimenti Berna dovrà pagare"; "C'è la dichiarazione del ministro degli Esteri libico secondo cui il Canton Ginevra avrebbe versato 1,5 milioni di Euro ad Hannibal Gheddafi come risarcimento";
"Dal piano d'azione solo doveri per la Svizzera, la Libia ne esce alla grande".

Una Svizzera costretta dalla Libia a sganciare soldi, dunque, tramite un accordo in cui Berlusconi non riveste alcuna parte.

Insomma, se Berlusconi ha aiutato la Svizzera lo ha fatto recitando una particina e solo perchè in quel momento era lì per i propri connazionali o per altre questioni, siccome non risulta che lottò mai
per Hamdani (a differenza di Amnesty International e dei cittadini svizzeri), l'altro imprenditore svizzero.
Il Tg1, invece, umilia la Svizzera e l'Unione Europea
, dando come sempre troppa importanza al premier italiano e senza mai badare alle conseguenze degli accordi Italia-Libia come quello sul rimpatrio
degli immigrati (in realtà non si può parlare di rimpatrio, siccome molti profughi provengono dal Sudan, Eritrea, etc., ma non dalla Libia) respinti dall'Italia contro ogni convenzione internazionale.

Grande mediatore solo nella propaganda, infatti secondo il PD, Berlusconi non avrebbe affrontato la questione della recente chiusura dell'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Di questa sua dimenticanza, il Tg1 glissa. Per risolvere le drammatiche vicende dei profughi, Sandro Gozi del PD non farà certo appello al governo italiano, ma all'Unione Europea.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

SB: Allora colonnello, io ti do quattro escort e tu liberi il cioccolatino. Ok?
MG: escort? Io non voglio macchine!
SB: Mannò che hai capito. Le escort sono mignotte.
MG: Ah va bene, d'altronde tu sei esperto...

Ecco perchè è stato liberato

Danx ha detto...

Da fonti ufficiose sembra che l'imprenditore sia partito la sera prima dell'arrivo di Silvio..e il TG1 la mena ancora col suo ruolo decisivo nel faccia-a-faccia. Ma dai, è andato lì per i pescherecci italiani, non pompiamola..e poi ci stupiamo che la gggente dice che è il migliore!
Come ho scritto nell'articolo, a maggio venne siglato l'accordo Svizzera-Libia firmato a Berlino che non concede niente al paese elvetico.

Bob Bulgarelli ha detto...

La vicenda me la sono persa completamente; forse ne ho sentito accennare. Del resto nessuna nuova: il Tg1 è, come dici tu ed a pieno titolo, "minzonazionalistico". Secondo me è persino più probabile la versione inossequiosa di Matteo.
A parte gli scherzi, è proprio questo il tipo di episodi che ci ridicolizza di fronte all'opinione pubblica mondiale.

Danx ha detto...

Ciao Roby, se accendevi la tv di questa vicenda avresti saputo veramente poco (o nulla, come si suol dire).
Il guaio è che ogni altra notizia viene manipolata per dar lustro al governo Berlusconi, chissà quante altre "chicche" mi sono (fortunatamente) perso, anche se penso sia importante monitorare il Tg più seguito dagli italiani (ma di stomaco ce ne va..)