LA PAURA, IL TERRORE, L'ANSIA, LA SOLITUDINE FORZATA
Viviamo in un mondo cosidetto libero, dove ognuno in teoria fa ciò che vuole, in realtà siamo forzati all'omologazione e, come vedremo tra poco, alla solitudine anch'essa forzata.
Infatti, per vivere in questa società libera, dobbiamo farci accettare, e la società è di natura conservatrice ed omologatrice, perché non vuole insicurezze, incertezze, dubbi, problemi. Forse non vuole neanche porseli lontanamente.
Ripensando alla mia vita, sono tante le cose che mi hanno bloccato in vari momenti della mia crescita e a volte anche oltre.
Penso alle ombre che di notte vedevo sul soffitto della camera e non mi facevano dormire.. avevo paura ci fossero dei mostri che volesser smangiucchiarmi.. Penso al rumore dello sciacquone che, sempre di notte, mi faceva paura perché azionandolo nel silenzio il suo rumore era fragoroso, ma soprattutto avevo paura che spuntasse fuori dall'acqua un certo "dio" pronto a castigarmi per non so quali "reati" (forse le seghe!). Beh, se il primo problema è causato dalla presenze di ombre che disegnavano mostri, il secondo è chiaramente un problema causato dalla società che ci forza a credere in questo "dio" (?) che ci vede e ci punisce, però ci ama eh!! E' palese come questo "dio" serva per farci rigare tutti quanti dritti.
Poi crescendo penso ai tagli di capelli, ai vestiti, specie le scarpe, guai a non avere robe all'ultima moda, altrimenti sei un pezzente, un secchione o altro.
Guai a non fare la voce grossa, altrimenti sei uno sfigato da prendere in giro e pure da prendere a botte.
Guai a dire la propria, altrimenti vai fuori tema e la maestra e i prof se ne lamenteranno perché, come abbiamo già visto prima, devi rigare dritto.
E guai a prendere un voto inferiore al 6, perché anche se a te (cioè me!) interessano solo alcune cose, per la scuola e i genitori devi sapere assolutamente tutto o comunque prendere dal 6 in sù per poi avere il fatidico e banale "pezzo di carta", altrimenti voleranno parole grosse, schiaffi, ecc.
Capite che in una società così qualsiasi persona degna di questo appellativo, rischia di crescere con problemi di autostima e con problemi relazionali, sentendosi sempre imperfetto, in colpa, denigrato, ecc.
Niente, avevo voglia di elencare alcune cose che mi segnarono. Da un po' di anni invece, per fortuna, me ne strafrego altamente, d'altronde crescere significa anche questo, andare oltre e in quest'oltre io non sono più uno che deve essere giudicato, ma sono io che giudico e mando a fanculo questo sistema totalmente illiberale che vieta ai singoli di esprimersi in maniera unica secondo i loro sentimenti sia unici che del momento.
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