Lo scrittore ceco dice alcune cose interessanti sui russi:
"Anche senza comunismo i russi continuano purtroppo a perseguire la loro tradizione di violenza. L'aggressione contro l'Ucraina è solo la logica continuazione della politica russa, prima comunista e prima ancora zarista imperialista.
Di tutti gli slavi, i russi sono i più malati di tutti, non possono fare a meno di combattere, invadere, perseguitare, pontificare, di tanto in tanto anche uccidere purtroppo".
"Eravamo convintissimi che i russi, una volta liberatisi del comunismo, si sarebbero improvvisamente trasformati in un popolo democratico, che saremmo diventati amici, rallegrandoci e arricchendoci insieme. Purtroppo questo non è successo, i russi sono malati di brama di potere.
Quel terribile complesso della caduta dell'impero li ha resi dei cocciuti provocatori, purtroppo nemici dell'Europa unita.
In questo conflitto, gli ucraini hanno subito un attacco e io tengo per loro fin dall'inizio e gli auguro il meglio possibile".
"Ridicolo ritenere Putin e i suoi ufficiali difensori di valori.
In Repubblica Ceca c'è giusto qualche putinista pagato, ma la sfiducia nei confronti della Russia è enorme, è una tradizione. Per studiare e lavorare la gente si trasferisce a Ovest, mai all'Est. E da noi trovano lavoro decine di migliaia di ucraini di altri popoli dell'Est, mai il contrario.
In Rep. Ceca i tribunali sono autonomi, c'è libertà di parola, la stampa è indipendente. Sono migliaia le manifestazioni contro il premier Babis, accusato di corruzione e frode, e contro il presidente pro-Russia Zeman, e non sono violente, non vengono soffocate, si tratta di eventi con una grande partecipazione di cittadini liberi e allegri".
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