Nel 2005 ci fu una grossa polemica scaturita dalla pubblicazione di alcune vignette satiriche, realizzate da un disegnatore danese per un giornale conservatore cristiano-protestante, il Jyllands-Posten, che prendevano in giro Maometto e gli islamici, ritraendoli come uomini assetati di sangue.
Quasi senza alcun dubbio a ragion veduta, ovviamente solo nel caso in cui i disegni fossero riferiti ad un articolo riguardante il terrorismo islamico. Non ho questa certezza, ma auspico che avessero quell'utilità.
Un iman, abitante ad Aarhus, le notò e le divulgò in Medio-Oriente, dove si esacerbò l'animo riottoso e focoso dei fedeli, mostrando altre foto e vignette non appartenenti a quel giornale danese. Per la serie, ogni scusa è buona per trovare un nemico, per rinsaldare i legami violenti del nostro popolo che sarà sempre più a noi assoggettato. Migliaia di fedeli nei paesi arabi scesero per le strade spaccando tutto, poichè per i sunniti non si può ritrarre Maometto, pur non essendo scritto sul Corano (questo è quel che so), addirittura bruciando varie ambasciate danesi!
Come si possa bruciare la casa di una nazione che ospita un buon numero di musulmani, che concede a loro lavoro e libertà, è incomprensibile, così come non si capisce cosa centri un'intera nazione con i gesti di una singola persona.
Partendo dal presupposto (o preconcetto) che chi non appartiene ad una religione (o a nessuna), molto probabilmente la (le) disprezza, si può facilmente sentenziare che sia assurdo protestare per un disegno che circolerebbe fra un ristretto ambito di persone che la pensano così da sempre, per un disegno che non aumenterebbe il disprezzo verso persone fanatiche, perchè tanto è già alto. Le vignette servono per riassumere un concetto espresso attraverso le tante righe di un articolo, per variare linguaggio, per intrattenere attraverso forme e colori. Probabilmente se leggessero certi articolo di cattolici, cristiani ed atei, si incazzerebbero ancora di più.
In Italia, molti esponenti del centro-destra, affermano che i vignettisti italiani che satireggiano il Papa e la religione, non vedono il pericolo dell'islamizzazione e che non hanno il coraggio di colpire i musulmani con le loro acute matite, poichè sanno che, pur odiando il Vaticano, quest'ultimo non li punisce (e vorrei ben vedere, dopo anni di conquiste di diritti civili, umani) a differenza dei medio-orientali fondamentalisti.
Ma noi siamo liberi di parlare e disegnare?
Se per il centro-destra ci prendiamo troppe libertà, significa che ce le vorrebbero togliere. Questo mio pensiero non fa una piega, provate a contraddirmi. Non potete, perchè i fatti stanno dalla mia parte: un'opera d'arte ritraente un crocefisso con una rana fu oggetto di aspre critiche, vignette su Gesù ed il Papa vengono censurate e così via. Risultato: anche i fedeli del nostro mondo sono intolleranti come quelli del Medio-Oriente.
In Italia e in Occidente, dunque, si pensa che noi, giornalisti, satiri o semplicemente liberi pensatori, siamo liberi di discutere e criticare il nostro sistema ed i nostri "valori".
Purtroppo non è cosi: oltre ad importanti, ma noiosi, fatti censurati, oscurati dal banale gossip o semplicemente mai trattati (anche per via dei licenziamenti di giornalisti come Carlo Vulpio del Corriere della Sera, o come i casi più famosi di Daniele Luttazzi sia alla Rai che a La7, Enzo Biagi e Michele Santoro, con quest'ultimo tornato in tivù solo grazie ad una sentenza del Tribunale del Lavoro, non certo per l'amore verso libertà di espressione che vige nei cuori dei politici di centro-destra "proprietari" della RAI. Non dimentichiamo che l'editore più liberale del mondo, così si definì pochi anni fa Berlusconi, licenziò a febbraio Enrico Mentana e, una sua case editrice, la Einaudi, non ha accettato i testi del nuovo libro del premio Nobel Josè Saramago, per le critiche nei suoi confronti), vengono censurate vignette e vignettisti, come Vauro, in modo della "riequilibrazione", come se Matrix o peggio Porta a Porta lo fossero.
Penso che ovunque regni una religione, con le sue regole immutabili, le sue regole non scritte, non possa regnare una altrettanto forte libertà e i nostri politici cattolici ce ne danno sempre un grande esempio.
Siamo liberi, probabilmente però lo siamo di più stando zitti, e io non mi ci sono mai abituato.
Programmi come Porta a Porta e Matrix, con i loro giornalisti asserviti, perchè sanno che altrimenti rischiano il posto (d'altronde intervistano i loro capi), sono un esempio del marcio che ingoiamo ogni giorno con nonchalance.
Links:
Caricature di Maometto sullo Jyllands-Posten (Wikipedia);
Bruciano il consolato danese (Asia news);
La rana è blasfema (UAAR);Gesù e i condom, polemiche di Volontè, UDC (Corriere della Sera);
Bufera su Annozero, sospeso Vauro (La Stampa)
PS: libertà in realtà ce n'è, come quella di creare un impero dell'intrattenimento, col quale donare ricchi premi o far sognare la celebrità, convincendo la gente, tanta gente, della propria bontà e generosità. Noemi Letizia è solo l'ultimo caso di un sistema malato di divertire che grazie ai soldi convince milioni di persone a votare una certa persona che vive in un perenne monopolio.
Corruzione morale (fra le altre), ma non è punibile.
Link:
Noemi al seggio (Repubblica)
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