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20 dicembre 2009

Belpietro. Il pennivendolo e il telepredicatore.

Ecco parte di un articolo di Maurizio Belpietro, direttore di Libero (edito dal gruppo Angelucci, finanziato dallo Stato grazie all'appartenenza al "movimento monarchico"), comparso sabato 19 dicembre 2009 (link Rassegna Stampa).

I servizi deviati dei telepredicatori
di Maurizio Belpietro

"Chissà come saranno stati contenti giovedì sera, 17 dicembre 2009, i parenti delle vittime di mafia, quando hanno sentito Michele Santoro fare gli auguri di Natale a chi ha messo le bombe che hanno ucciso i loro cari.
Immagino cosa possano aver pensato, indipendentemente dalle convinzioni politiche, sentendo il telepredicatore della sinistra dire che il pluriomicida va ascoltato e non intimidito.
Certo, tutti hanno diritto a dire la loro, possibilmente alla tv di Stato, sennò che servizio pubblico è?
Ogni criminale deve poter raccontare ciò che sa e anche quello che non sa: se poi ha qualche rivelazione su Berlusconi va ancora meglio, ci si può fare uno speciale in prima serata.
Propongo anche di dar vita direttamente a una tv dei criminali, "Rai crime", dove qualsiasi delinquente può dire ciò che vuole...
"

Perfetto. Spero però che oggi ne sia uscito un altro, che faccia pressappoco così:
La mente deviata di un pennivendolo
su Maurizio Belpietro

"Chissà come saranno stati contenti venerdì sera, 11 dicembre 2009, i parenti delle vittime di mafia, quando hanno sentito Marcello Dell'Utri (PDL e Publitalia '80) affermare che il boss mafioso Filippo Graviano, che ha messo le bombe che gli hanno ucciso i loro cari, gli pare una persona seria.
Immagino cosa possano aver pensato, indipendentemente dalle convinzioni politiche, sentendo il condannato in 1° grado per concorso esterno in associazione mafiosa (9 anni di galera), dire che il boss mafioso pluriomicida e stragista ha ragione e il pentito Spatuzza no, perchè dice minchiate.
Certo, tutti hanno diritto a dire la loro, possibilmente alla tv di Stato, sennò che servizio pubblico è?
Ogni criminale deve poter raccontare ciò che sa e anche quello che non sa: se poi dice il contrario di un pentito, levando ogni accusa sul capo di Berlusconi va ancora meglio, ci si può fare uno speciale sul TG1 delle 20.00 con un editoriale di Minzolini.
Propongo anche di dar vita direttamente a una tv dei criminali, "Rai crime", dove qualsiasi delinquente può dire ciò che vuole..."

Grazie a Belpietro, i fans di Santoro e Di Pietro, potranno ricordarsi di essere "Gli amici di Spatuzza", genialata di Vittorio Feltri del 6 dicembre 2009:

L'articolo di Belpietro è la reazione della visione dell'inizio di Annozero del 17 dicembre 2009.
Le parole "criminose" di Santoro furono le seguenti:

"Cosa vuol dire raccontare dei fatti? Che i fatti son delle verià indubitabili[...]? No, i fatti sono soltanto i pezzi di un racconto che noi mettiamo a disposizione dell'opinione pubblica perchè si formi liberamente i propri convincimenti.
Ecco perchè vorrei fare un augurio di buon Natale a Spatuzza. Lo so che è provocatorio, ma lo voglio fare. Me lo posso permettere perchè sono stato fra i pricipali obiettivi della mafia, almeno negli anni in cui la lotta alla mafia era più dura e anche più difficile e da questo non ho ricevuto alcun privilegio, alcuna particolare protezione.
Io so benissimo chi è Spatuzza, che è uno che ha ucciso decine di persone, che ha sciolto nell'acido un bambino, ha fatto delle cose veramente orribili. Ma ora Spatuzza ci racconta dei fatti e noi dobbiamo ascoltarlo. Ci sono fatti che stanno trovando conferme e fatti che probabilmente conferme non troveranno e diverranno inermi dal punto di vista processuale.
Come disse Buscetta a me e a Sandro Ruotolo che c'è per ognuno il momento di un riscatto.
Ognuno può riscattarsi. E come può riscattarsi un'omicida che ha assassinato decine di persone? Raccontando la verità, nient'altro che la verità.

Quindi se poi noi attacchiamo Spatuzza vuol dire che lo intimidiamo, gli impediamo di raccontare tutto ciò che ha da raccontare".

Belpietro, incurante dell'ambito premio che ha ottenuto pochi giorni prima, ovvero l'Ambrogino d'Oro, se ne frega del ragionamento di Santoro.
Per strada è stato accolto da Piero Ricca che gli ha urlato: "Sempre a scrivere in difesa dell'amico di Mangano! Vergognati! Verrai ricordato come un servo" (video)
Un'altra persona premiata è stata Marina Berlusconi, forse per inculcare nella testa delle persone il fatto che la Mondadori appartiene strettatemente ai Berlusconi e non a De Bedenetti.
Ma questo prezioso premio, non è più tale dall'anno scorso (2008), anno in cui venne negato alla memoria di Enzo Biagi.

Sempre su Libero, c'è anche un penoso, anzi, un inutile, articolo di Facci, commentato qui da Wil.

Link: Belpietro Ambrogino d'Oro 2009

Link: Dell'Utri "Filippo Graviano persona seria"
Link: Elio e le Storie Tese rifiutano l'Ambrogino d'Oro in segno di solidarietà con Enzo Biagi e Roberto Saviano

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