Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

5 maggio 2010

Illiberalità nascosta

Vota questo articolo su OKNotizie

Sui blog e sui social network (aaaah, grande web!) spopola il rapporto di Freedom House sulla libertà di stampa nei vari Paesi del mondo.


L'italia, secondo questo istituto, si posiziona al 75° posto (in realtà 33° e fra i primi Stati parzialmente liberi. Qual onore..) di questa speciale classifica (scarica il PDF), a pari merito con Hong Kong (vabbè, dai..), India (dicono sia una democrazia, ma le caste vigono sempre e se non hai pagato il biglietto del treno i poliziotti ti gettano fuori anche se si è in movimento, ma forse non ti scrivono sulla busta "negro" come in Padania) e Benin (???).

In realtà l'Italia meriterebbe un posto ben più scandalosamente basso e non per la presenza, la ricchezza, il potere, le minacce, le leggi bavaglio e l'influenza di Berlusconi sui mass-media (son questi i motivi del nostro esser visti "bananosi"), ma per l'attenzione che i giornali, la carta stampata, ha riservato all'annuale report di questo famoso ente.

Infatti, appropinquandomi su Google News, pagina di Google che setaccia le notizie dei maggiori giornali e siti online, noto che questa notizia viene menzionata da pochi giornali (in ordine di apparizione):

1

Per chi non fosse bravo in algebra: solo un giornale, fra l'altro non dei più venduti e famosi, ha osato realizzare un articolo sulla libertà di stampa in Italia. Il suo nome è L'Unione Sarda.
Potremmo aggiungere il Corriere del Mezzogiorno, se non fosse che l'articolo riporta frasi del segretario dei giornalisti, Franco Siddi, durante un convegno a Bari, e quindi non le opinioni di un dipendente dell'editore.

Anche la Reuters ne fa un articolo, ma è un'agenzia.
Così come ne parla Virgilio, ma anch'esso non è un giornale, ma un portale web e, chi bazzica su Internet, di questo argomento ne dibatte spesso, il problema è la massa di lettori e soprattutto di inconsapevoli telespettatori..


Se ne parla di striscio, invece, attraverso i commenti dei nostri politici:
"Berlusconi: Libertà di stampa? Fin troppa" TGCom;
"Berlusconi: In Italia c'è troppa libertà di stampa. No al Paese delle invidie" La Stampa;
"Berlusconi: La libertà di stampa? Fin troppa" Il Sole 24 Ore;
"Fini: In una democrazia, la libertà di stampa non è mai troppa" (non è il titolo, purtroppo) La Stampa;

Tutti sarete consci dell'amicizia fraterna fra Silvio e Putin, no?
Bene: la Russia scende al 175° posto per la sua morsa su Internet e si "accasa" col Gambia, facendosi superare da nazioni considerate il male assoluto (forse non a torto, comunque) come Iran e Yemen (fonte: Virgilio).

Quindi: o i giornali si vergognano di mostrare la loro inezia, o si vergognano dell'Italia, o han paura di ricatti berlusconici..

Ma noi siamo il Paese che vuole festeggiare l'Unità d'Italia, senza minimamente pensare che "forse" non fu un atto del popolo, ma l'invasione del Regno dei Borboni da parte dei Savoia (senza considerare le trame massonico-globaliste che portano in terra d'Albione per la volontà inglese di avere uno sbocco sul Mediterraneo).

Ce ne sarebbe da dire però anche su Freedom House. Infatti se solitamente si dice che è un'organizzazione non governativa, è anche vero che è finanziata da fondi governativi, quindi dietro questa classifica i complottisti potranno vedere ogni sorta di ricatto, minaccia, punizione.
Ad esempio durante gli anni del repubblicano Bush (e di Prodi, bisogna specificarlo) l'Italia era considerata una nazione libera, mentre ora col democratico Obama (e con Berlusconi in Italia) è passata a parzialmente libera.

Nessun commento: