Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

7 luglio 2011

Vedo la povertà e intravedo il paradiso

Giovani senza lavoro.
Giovani precari.
Giovani sfruttati.
Adulti cassaintegrati.
Adulti licenziati
Adulti e anziani con pensioni miserrime.

Milioni di persone che vogliono vivere in questa società in modo dignitoso, cioè potendo andare al supermercato anzichè coltivare (preferirei la seconda opzione, ma non si farebbe bella figura in società..) ma non possono, non perchè non riescono ma perchè questa società, questo sistema, li opprime.
Lo capiscono? Lo capiranno? Perchè voler continuare a farne parte?

Io capisco che è così, che il capitalismo non regala niente, che crea solo disparità e guerre fra poveri, che i ricchi lo sono di famiglia (ecco l'importanza di questa istituzione: tramandare ai propri figli le proprie ricchezze. Zero meritocrazia!) e vedono incrementare i loro patrimoni senza mai sudare, speculando e basta, considerandoci formichine laboriose.

Fanculo alla laboriosità! Io voglio lavorare per migliorare i miei pensieri e le mie passioni!

Vedo la povertà sul mio naso e oltre il mio naso e non voglio deprimermi, anzi, voglio immaginare una vita più serena, più rilassata, con meno rumore, con meno prigioni.

Non voglio incazzarmi perchè non posso avere uno stipendiuccio col quale poter avere tante distrazioni. Voglio vivere bene e questa società dei consumi e dell'omologazione dei costumi, dei consumi e dell'immagine nega ciò.
Dobbiamo vedere la realtà dei fatti, realtà che non è fatta per noi, ma ideata per renderci schiavi senza farcene accorgere (grazie al panem et circenses).
Dobbiamo quindi intravedere un nostro altro modo di vivere, pensare che la vita sia una cosa che vada ben oltre la dipendenza da un capo, oltre l'ufficio e la fabbrica, oltre gli orari, gli stipendi, i supermercati e i divertissements..

La vita c'era prima di tutto ciò e ci sarà!
Liberiamoci!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se tu manifesti il fatto che non vuoi produrre come gli altri, ti etichettano per sfaticato, nullafacente, ecc

Danx ha detto...

Il problema sta nella parola progresso, si pensa che si debba lavorare sempre di più perchè solo così si starà meglio. Balle che fanno la fortuna dei capitalisti!