In Turchia un terribile terremoto ha provocato, si stima, circa 1.000 morti.
Ma penso che nessuno piangerà per loro se non i loro amici e parenti e connazionali in generale.
In Italia, sempre a seguito di un mix fra intemperie della natura e costruzioni umane sbagliate, è morta una ragazza travolta da un'ondata di fango in Campania, ma anche lei non verrà pianta da nessuno al di fuori del suo paese.
Si dice che "un morto sia una tragedia, mentre 1.000 una statistica", ma se quel singolo non è uno famoso, non importa. E se quel singolo è morto ben conscio dei rischi che correva, rischi che se superati lo avrebbero portato all'apice del successo, si piange come se fosse stato vittima di un'ingiustizia.
Non importa se invece le altre persone che muoiono, muoiono completamente da innocenti, ovvero mentre erano intente a compiere normali azioni quotidiane (fare cose in casa, a lavoro, per strada, ecc.).
Noi gente comune non contiamo nulla, possiamo morire domani o anche adesso, perchè nessuno fa niente per noi per farci vivere in sicurezza.
2 commenti:
È proprio di questo che discutevamo oggi io ed i miei genitori a pranzo: assoluta vicinanza alla famiglia per la morte di Simoncelli, per carità, ma bisognerebbe ricordare che ci sono uomini e donne che, per retribuzioni (che solo a chiamarle così rechi un'offesa incommensurabile) ridicole, muoiono ogni giorno sul lavoro per l'incuranza e la negligenza di chi dovrebbe provvedere per la loro sicurezza. Di gente così, bisognerebbe parlare molto più spesso.
Mi scuso per l'intervento "acido" e l'intrusione, spero non sia stata sgradita.
No, anzi, ottimo commento.
E non scordiamoci tutti i pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti feriti gravemente o ammazzati da altri motociclisti, automobilisti e camionisti vari ubriachi o stressati o di fretta, ecc.
I motori sono morte, c'è poco da fare!
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