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27 ottobre 2011

Morte alla famiglia monogamica patriarcale

Quando mi capita di guardare fotografie di neo-manne con le manine dei loro bebè che si alzano, immagino, queste mani, armeggiare con tasti, marchingegni, volanti, pistole
Vedo, praticamente, degli esseri che sono stati messi al mondo non per istinto (di cui siamo schiavi, ovviamente), ma per continuare i mestieri non tanto dei genitori (nessuno ha più laboratori artigianali che passa al figlio, donandogli quindi sapienza, mestiere e una vita abbastanza tranquilla fin da subito), quanto qualsiasi lavoro richiesto dal mercato, dal mondo che si dice tecnologico, scientifico, ma che continua ad abbisognare di spazzini, lavatori di cessi, cambiatori di pannolini a bebè e ad anziani, di gente che si intrufoli nelle ciminiere, nei tunnel, che stia mesi su piattaforme petrolifere, dentro miniere e altre "amenità" dell'homo faber.

Fare figli, per di più se ci si affida ciecamente al welfare state con le sue illusioni (il famoso "pezzo di carta"..) e se non si sa cosa offrirgli di duraturo, è un atto criminoso se non proprio criminale, dato che l'esistenza è da sempre stata grama, non è un miracolo, non è bella se non per pochissimi istanti e per poche persone, quindi andate a fanculo voi che procreate.

Un bambino ed un ragazzo avrebbero sicuramente maggiori opportunità se vivessero in una famiglia allargata, non nella classica famigliola monogamica patriarcale dove si subisce l'influenza e dove si subiscono le imposizioni/costrizione di due borghesucci frustrati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Serafino Massoni docet