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9 ottobre 2010

Sarahscazzi è un neologismo ormai

Come già accaduto in passato, si torna a parlare di Afghanistan (ma potrebbe essere qualsiasi altro Paese in guerra) soltanto quando ci sono dei militari morti, cosa che fa chiedere ad alcuni il ritiro dell'intero contingente, come se si trattasse di una massa di turisti che non devono più recarsi in certi posti causa "pericolo attentati".

Mi spiego meglio: siamo andati là per combattere i Talebani, giusto?
Quindi se si combatte è normale che ci siano dei morti sia da una parte che dall'altra.

E quando dei razzi statunitensi colpiscono degli innocenti non si parla di ritiro, ma solo quano crepa qualcuno dei nostri, qualche occidentale per i quali si piange, per gli altri al massimo si dice "Ops!".
Si dovrebbe parlare di Afghanistan almeno una volta a settimana per capire cosa facciamo là, che miglioramenti ci sono stati, etc.
Invece si parla solo dei morti, il resto deve stare all'oscuro.


E lasciamo stare i politici che sanno bene i rischi che corrono i nostri militari ma che piangono quando non ci sono più come se certe cose non potessero accadere. Insopportabili quando parlano di "eroi che combattono per la democrazia e la pace nel mondo." Non penso che i militari di oggi si sentano tali, credo invece che pensino di fare un lavoro ben determinato in una precisa zona del mondo, che ciò che fanno può essere importante ma che non cambierà il mondo e che se davvero vengono usati per la libertà dovrebbero anche andare da Gheddafi e Berlusconi a dirgli qualcosetta, non credete?

E dell'omicidio di Sarah Scazzi che dire?
Anzichè darci qualche breve notizia sulle indagini, sul ritrovamento della povera ragazza e dirci il nome dell'assassino e stop, da giorni sia su Rai che su Mediaset (e chissà le piccole Tv locali, ma queste forse hanno una scusante) c'è come un telefilm che fa un sacco di audience come se servisse per riportarla in vita.

Certo, è un caso atroce ed è impossibile non parlarne, ma che scopo possono avere questi "servizi giornalistici"? Quello di far evitare in futuro ai maniaci di compiere certi crimini? Di allontanare le nipotine dagli zii? Di diffidare di chiunque?
O continuare a distrarci?

Nel mentre che si parla di questo omicidio terribile, avvengono anche altri crimini simili in altre case, in altre famiglie, ma la nostra attenzione deve concentrarsi su un singolo caso, forse per far sì che l'istituzione della famiglia non venga critica, perché si è trattato solo di un caso isolato (uuuh, sicuro!)?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione, delle migliaia di civili morti ammazzati non si parla. Non contano per i governi (per altro noi siamo in guerra per Karzai il quale fa accordi col Mullah Omar...).

Sulla povera ragazza uccisa: ieri mattina da un certo Paolo DEl DEbbio ho sentito questa frase "Noi ne parliamo per fare in modo che queste cose NON ACCADANO più".

Danx ha detto...

AHAHAHAHAHAHAH
Pensavo che ne parlassero per guadagnare di più!!!
CHE PEZZI DI MERDA IGNORANTONI!

Anonimo ha detto...

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