Questo blog utilizza solo strumenti forniti da Google per i blog, come ad esempio il numero dei visitatori e la possibilità di seguire le novità del blog. Nessun vostro dato (nome, email, sesso, ecc.) verrà da me visto e/o memorizzato e/o diffuso, venduto, ecc.
Non vengono utilizzati software di altre terze parti.

27 ottobre 2012

Un morto, due visioni

Ogni volta che muore un soldato, leggiamo sempre commenti atti a rendergli onore e altri commenti che invece denigrano lui e quelli come lui, questo perché indubbiamente una persona che lavora imbracciando un'arma, quando non c'è nessun invasore da cacciare, può suscitare sentimenti forti anche di ribrezzo. Ma, bisogna evidenziarlo, un grande numero di soldati italiani è impegnato nel disinnescare bombe che esplodono mutilando o uccidendo indiscrimintamente militari e civili. Rischiano la vita non divertendosi, ma cercando di far vivere gli afgani in un posto più sicuro!

Questi due commenti trovati on-line sono altamente rappresentativi di questa divisione, di questa differenza di vedute:

Wild (a proposito dei tifosi del Livorno che durante il minuto di silenzio si sono girati dall'altra parte): "Ma che bravi questi tifosi che mettono la politica davanti a tutto, anche davanti alla perdita di un ragazzo come loro che per guadagnarsi da vivere aveva scelto di fare il soldato,di farlo per davvero pero'andando in una zona di guerra con indosso un fucile d assalto e il tricolore sulla spalla.A questi signori tifosi che passano la domenica a urlare in una curva voglio dire che la sottile differenza tra loro e il ragazzo ucciso si racchiude tutta in una misura,in una dimensione o grandezza ,mi riferisco a quella degli attributi,alla differenza tra i loro e quelli del soldato.Beh non c'e' confronto ci vogliono piu palle per andare a lavorare laggiu' che andare in curva.A voi un augurio,piccolo piccolo,che un giorno la vita ve li faccia ingrossare quei minuscoli attributi che vi ritrovate e che possano crescere fino a farvi diventare uomini mediocri urlatori da stadio.Onore a te sconosciuto ragazzo con il fucile e il tricolore sulla spalla"


G. Mantero: "un soldato rimarrà sempre un soldato. Uno la cui professione è uccidere altre persone per soldi. Preferirei non definire il personale del esercito come i "nostri ragazzi" in quanto vanno contro tutto ciò in cui credo e non mi rappresentano minimamente. Posso capire una situazione come durante le grandi guerre in cui la leva era obbligatoria..ma trovo sinceramente orrendo che una persona di sua iniziativa decida oggi come oggi di dedicare la sua vita a togliere quella altrui. i funerali di stato credo che siano uno schiaffo morale a tutte quegli operai/lavoratori che ogni anno sono vittima di morti bianche. Sinceramente un insulto che non posso accettare.."
Bisogna comprendere che il minuto di silenzio esiste per commemorare i servitori dello Stato e lo Stato, governandoci e comandandoci, si pone al di sopra di ogni altra cosa e persona, per cui i lavoratori morti di ditte private non riceveranno lo stesso trattamento (che poi, una volta morti, ai morti che gli cambia?). E' una cosa statale, di parte e lo Stato volendo comandare in ogni angolo di un certo territorio, esalta i suoi servitori in ogni posto in cui riesce: all'interno dei palazzi istituzionali, nelle scuole, nei campi di calcio, nelle piazze, in tv, ecc.
Niente di cui stupirsi. Ovviamente io e tanti altri vorremmo che ogni lavoratore morto, ma anche ogni singolo cittadino che crepa causa terzi, venisse ricordato come vittima di un dato sistema che crea morte con noncuranza.

Nessun commento: