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8 settembre 2010

Vendola il Messia

Gheddafi dice che il vero Messia è Maometto (e che tutto il mondo deve diventare musulmano), perché venuto dopo Gesù Cristo, e siccome sembra che si debba badare al tempo e non alla qualità e veridicità (?) del messaggio, dico la mia asserendo che Gheddafi forse non sa che ora quello nuovo si chiama Nichi Vendola.

Ebbene sì, ne ho avuto la conferma questa sera.

Vendola ha parlato alla festa del PD a Torino elencando i difetti del berlusconismo, composti principalmente da liberismo irresponsabile e becero populismo da dittatore, per poi focalizzarsi, ma neanche più di tanto, sulle idee per cambiare il Paese (lui dice che è da rifondare completamente come fosse una città che sorge sopra le ceneri di quella vecchia), ovviamente in meglio, cioè a favore del popolo piegato al precariato sia nel settore privato che in quello pubblico e dello Stato che deve favorire la cultura attraverso la scuola, non come sta facendo quella cinica della Gelmini ("La più cinica che abbia mai conosciuto", ha detto la Bindi presente anch'essa, al fianco di Vendola e del moderatore Mario Calabresi).
Grandi ovazioni per le promesse di mettere fine al precariato, nonostante tutto il mondo sia avviato da anni in questa direzione e nonostante il pubblico piddino in festa sia stato fregato negli anni '90 proprio da questi politici tramite la legge Treu; applausi scroscianti per le accuse alla tv trash di Berlusconi (come se in Germania, Usa, Spagna, UK, non comparissero sul piccolo schermo le stesse porcate) e ovviamente applausi incontrollati al solo sentir parlare del caso Fiat-Melfi.
Insomma, un Grillo più calmo e raffinato che sa entrare nel cuore sia degli estremisti che dei moderati, ma secondo me alcune accuse e proposte sono populiste, anche se non berlusconicamente parlando, infatti se è possibile dire no alla privatizzazione della gestione dell'acqua pubblica, è impossibile ormai cancellare il precariato se non vogliamo perdere altri posti di lavoro causa delocalizzazione e mancati investimenti stranieri (che già ora mancano a causa dei lunghi tempi della giustizia e della corruzione), è impossibile assumere a tempo indeterminato tutti gli insegnanti assunti in eccesso nel passato recente, e io mi fiderei poco delle promesse di un politico che ha menzionato l'ILVA non per il suo schifoso, indecente inquinamento da Paese del "Secondo Mondo" in via di sviluppo industriale, ma per avvallare la tesi secondo la quale lui sa parlare con le industrie.

In Puglia Vendola è accusato di non aver fatto nulla contro l'inquinamento dell'Ilva e dell'Enel, di aver dato soldi a Don Verzé e di aver dato l'ok per il passaggio di un gasdotto in una zona marina protetta. Ovviamente di tutto questo non si è parlato.

Come ho scritto in passato, anche recentemente, la scuola non è e non dev'essere l'unico mezzo per apportare cultura alla gente. Dico questo per due motivi: i giovani vengono mandati a scuola per il famoso "pezzo di carta", con la speranza di ottenere un lavoro decente; i giovani subiscono la cultura imposta dallo Stato, dai libri e dai professori che svolgono il ruolo di prete, poliziotto e giudice, un ruolo che secondo me e altri utopisti della descolarizzazione va contro i diritti degli studenti.
Io, come penso tanti altri libertari, non sopporto l'idea che la cultura debba esserci calata dall'alto, poiché le attenzioni nostre, dei giovani, andrebbero a concentrarsi solo su certi autori e certe tematiche scelte appositamente, emarginando altri di uguale se non maggiore importanza creando anzichè cultura, solamente ignoranza fatta di preconcetti.

Sui precari mi sono già espresso e, siccome Vendola ha parlato di istruzione, vorrei ricordargli e ricordarvi che c'è un surplus di laureati da far paura, ma nessun politico avvisa i giovani a cosa andranno incontro, cioè al fatto che alcuni o molti di loro dovranno rinunciare ad impieghi sicuri, comodi e ben retribuiti (lavori intellettuali) perché se vorranno campare senza dover rubare dovranno invece alzarsi le maniche e svolgere lavori umili (lavori manuali), ma essenziali.

Nel mondo utopistico del centro-sinistra la gente è tutta laureata (grazie alla bontà dello Stato che fornisce tanta cultura) e tutti con un bell'impiego.
Quando diranno mai la verità i politici? Quando smetteranno di far sognare, anzi di illudere, i milioni di giovani che si affidano a loro ciecamento e che li applaudono come a comando?

2 commenti:

Danx ha detto...

Ciao Giovanni, stasera o domani mi adopererò a riguardo :)

Danx ha detto...

Fatto