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6 aprile 2015

6 ANNI FA L'AQUILA

COMMEMORAZIONE A L'AQUILA 6 ANNI DOPO


Ieri e oggi gli aquilani, gli abruzzesi e sicuramente tante altre persone provenienti da altre parti d'Italia, si sono riuniti a L'Aquila, capoluogo dell'Abruzzo, per ricordare le 309 vittime innocenti del terremoto dell'aprile 2009, avvenuto di notte e che colse nel sonno giovani e meno giovani, studenti e lavoratori.


Il centro cittadino è ancora silente, vuoto, non c'è vita e finché ci sarà questo vuoto le lacrime di 6 anni fa continuano a rimbombare.. si vedono le gru, è una città fatta di una manciata di operai, intorno le new-town senza piazze, senza storia, senza servizi, coi muri già scrostati..
Vedere le foto, le gigantografie di quei poveri ragazzi ammazzati dai muri delle case crollate mi fa piangere, non mi farà dormire.. chiunque poteva essere al loro posto.. studente o no, basta trovarsi lì per caso o perché ci si era recati a trovare qualcuno di caro..
Sei lì, senti delle scosse, sempre più scosse, i governanti o comunque tecnici pagati dallo Stato (come E. Boschi), però, hanno voluto tranquillizzare la popolazione con frasi come questa: "ESCLUDEREI CHE LO SCIAME SISMICO SIA PRELIMINARE DI EVENTI", con il condizionale in bella evidenza per lavarsi le mani, quando anche un bimbo di 5 anni facendo 2+2 avrebbe invece detto il contrario.

Cosa si può dire?
Che è uno scandalo che vecchi laureati pagati dallo Stato per proteggerci (come Boschi, Bertolaso e gli altri capoccioni, pardon, esperti della Protezione Civile) siano a piede libero, riabilitati col processo d'appello del 10 novembre 2014, è uno scandalo che dopo 6 anni la città sia ancora vuota, è uno scandalo che non se ne parli mai in TV se non oggi..

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