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3 aprile 2020

CORONAVIRUS: GIORNALISTI SPIONI CONTRO I PEDONI

La televisione, i telegiornali, i giornalisti, ecc. sono in grado di modificare la nostra percezione di un determinato problema, evidenziando soltanto i lati negativi, con lo scopo di creare una massa composta da una maggioranza omogenea che sia pronta a scagliarsi contro dei singoli furbetti (furbetti secondo loro), tralasciando i veri problemi.

Nel caso del Sars-Cov-2, ecco ad esempio il TG5 intento a criticare le persone comuni che, nonostante i divieti, sarebbero sempre in giro senza motivo.

La domanda sorge spontanea:

ma che ne sanno loro che non abbiano validi motivi per spostarsi?
E quante città hanno monitorato? Sempre che le abbiano monitorate attraverso dati e non attraverso le loro impressioni faziose.

Secondo un giornalista del TG5 di oggi 3 Aprile 2020, le persone escono di casa con la SCUSA della spesa, dei medicinali, del cane e della corsa (che tra l'altro è ormai vietata, e riprendere 1 persona su 1 milione che corre non è un dato statisticamente rilevante per farci credere che siano tutti menefreghisti).

Anziché plaudire gli italiani che nella stragrande maggioranza dei casi seguono le varie regole per evitare il contagio, ecco che i giornali sanno soltanto, o quasi, accusarli.

Ma perché si comportano così?

Perché anche loro sono vittime del complesso dello spione.
Stando molto tempo a casa, le persone, quando non sanno cosa fare si affacciano per vedere chi c'è in giro e viste queste regole stringenti, si divertono a comportarsi da portinai e guardiani.
Godono nello scovare tanti potenziali furbetti da sanzionare.
E, se qualcuno sgarra, ecco che per loro la realtà è ben peggiore di ciò che vedono, ovvero, secondo loro, tantissimi italiani sono dei disgraziati senza rispetto.

Insomma, anzichè informare, questi giornalisti non fanno altro che comportarsi come un uomo medio, anzi, medio-basso.


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