Su La Stampa di qualche giorno fa, ho trovato un'intervista ad un medico di famiglia di Bergamo che accusa la Regione Lombardia e l'Asl di Bergamo.
Riporto solo alcuni punti.
Il primo che mi ha colpito è la risposta alla notizia del calo dei ricoverati negli ospedali di Bergamo che per lui non è un buon segnale, perché semplicemente non c'è più posto e i medici di famiglia sono costretti a gestire situazioni che 2 mesi fa avrebbero ricoverato alla "velocità della luce".
Ora ci sono 1.200 pazienti in ossigenoterapia domiciliare, cosa grave perché è difficile farsi curare così come è difficile cambiare le bombole di ossigeno, perché a ciò non provvede l'Asl.
Il secondo punto riguarda la quantità di medici:
le unità speciali per le visite a domicilio, istituite dalla Regione Lombardia la settimana scorsa, funzionano male perché nella provincia di Bergamo dovrebbero esserci 20 medici, quando invece ce ne sono solo 6, i quali riescono a compiere 60 visite al giorno quando ne servirebbero 5 volte tanto.
Ma non mancano solo i medici, mancano anche i dispositivi di protezione!
Alla domanda "Ne avete parlato con la Regione, con la Asl?", ha risposte che raramente la nostra opinione è stata richiesta e che in 2 mesi ci sono stati un paio di incontri ufficiali, l'ultimo il 5 marzo.
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