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10 giugno 2010

Finalmente abbiamo scoperto chi comanda in Italia

Se certe leggi esistono per cause di forza maggiore ("E' l'Europa che ci obbliga", sentiamo spesso dire dai nostri governanti), oggi sappiamo invece che ci sono impedimenti tutti italiani, che impediscono le necessarie riforme per modernizzare il Paese, anzi, il Bel Paese.
E io che pensavo che l'Italia fosse già stata modernizzata abbastanza dal mitico Craxi e da 8 anni di Berlusconi. Non basta ancora, andiamo avanti dunque!


Nel giorno dell'ennesima legge vergogna, ritenuta indegna anche dalla Polizia, oltreché da giornalisti, editori, magistrati e cittadini che si interessano un minimo alla Giustizia e all'Informazione, Il Giornale dei fratelli Berlusconi (Paolo e Silvio) pensa bene, in prima pagina, di scaricare i mali dell'Italia contemporanea, che però si porta dietro da sempre, sui carrozzoni statali, in modo tale da colpire gli impiegati statali, coloro i quali comandano. Sì, l'unione statale+potere non fa una piega. E, oltre a comandare, sono anche fannulloni.
Niente finanzieri, niente banchieri, niente industriali, niente politici, niente lobbies. No. Enti pubblici e statali.

Il colpire chi è ritenuto di essere uno sfruttatore dei carrozzoni statali ed elettore di Sinistra (e forse un pò a torto, siccome alcuni/molti statali votavano AN) è un classico stratagemma che i dirigenti di destra dei mass-media utilizzano per far ricadere le proprie colpe su gente che non riesce a trovare spazio su giornali e telegiornali per discolparsi e per elencare, mostrare i propri lati positivi.

Quando il governo deve tagliare
gli stipendi degli statali (senza colpire i ricconi) e il welfare (le cui conseguenze graveranno sui ceti bassi, ma anche su quelli medi se non hanno risparmiato a dovere) bisogna, sugli argomenti importanti, dividere il popolo che nelle vesti del singolo telespettatore (il quale è assorbito da un modo felice ma virtuale come quello della Tv coi suoi programmi luccicanti e le sue irrealistiche pubblicità) è alquanto menefreghista delle sorti del prossimo suo simile, poichè il piccolo schermo è sempre a disposizione del capo più carismatico, le cui colpe divengono casomai limiti, i quali a loro volta sono causati da impedimenti più grandi di lui, come abbiamo già notato (la Ue, l'Fmi, la Costituzione, etc.).

L'operazione odierna de Il Giornale, seppur parzialmente ammirevole perchè punta ad evidenziare i probabili o evidenti sprechi, è anche parzialmente vergognosa, perchè i tagli del Governo colpiranno una moltitudine di italiani del ceto medio che ora avranno problemi con la crescita dei figli, e perchè gli sprechi nascono anche dalla corruzione e dai conflitti d'interessi che bloccano la competizione, oltrechè dalle migliaia di poltrone che prima si promette di eliminare e poi invece rimangono (si veda il caso delle Province).
Gli sprechi nascono anche dai costi di ferrovie ed autostrade che in Italia sono il triplo rispetto a quelli dei Paesi confinanti..

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