A Febbraio tutti i politici erano fiduciosi che il Coronavirus non ci avrebbe sopraffatto.
Perché? Perché i numeri erano bassi. Però, visto ciò che era capitato in Cina, poteva prendere non certo le stesse misure, ma cercare di prevenire il dilagamento del virus creando zone rosse più ampie e cancellando i trasporti ad esempio verso e dalla Lombardia e altre eventuali Regioni come l'Emilia Romagna e il Veneto.
Invece, visto che all'inizio questa possibilità risultava troppo oppressiva, ora ci ritroviamo col virus diffuso dappertutto, anche se non con la stessa ampiezza, e tutti dobbiamo subire una quarantena quasi di ferro, arrivando al punto da accusare come untori i camminatori solitari, i corridori e i padroni di cani.
Dalla caccia all'ebreo al runner il passo è breve. In mezzo c'è ovviamente posto per comunisti, migranti, cinesi, ecc. Ci vogliono solo 80 anni circa. Una bazzecola considerando che Home Sapiens fece la sua comparsa 200.000 anni fa.
Ma torniamo appunto al grande ottimismo dei nostri politici:
Conte, presidente del Consiglio dei Ministri: Siamo prontissimi
Sala, sindaco di Milano: Milano non si ferma
Fontana, presidente della Regione Lombardia: “Il coronavirus è poco più di una normale influenza”
«Cerchiamo di sdrammatizzare: questa è una situazione senza dubbio
difficile ma non così tanto pericolosa. Il virus è aggressivo e
particolarmente rapido nella diffusione ma nelle conseguenze molto meno;
è poco più di una normale influenza».
Zingaretti, presidente della Regione Lazio e segretario del PD: "Non bisogna distruggere la vita o diffondere il panico"
Salvini: "Bisogna riaprire tutto!"
Ora invece si susseguono le maniere forti perché non sanno che cazzo fare, i politici cialtroni!
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